… e se mangiassi un Mondrian?

modernartdessertsNel 2012 Caitlin Freeman ha scritto un libro che non mi risulta essere mai stato tradotto in italiano, ma che risalta per la sua innegabile originalità.

Innanzitutto è necessario dire che Caitlin è uno chef pasticcere che si è fatto da sé. Infatti la sua carriera è iniziata per caso dopo aver preso la laurea in fotografia all’ University of California di Santa Cruz. Dapprima proprietaria di un piccolo locale, Miette il nome del locale, nella città californiana, si è fatta conoscere pian piano per le sue “dolci” creazioni di torte e cupcakes cucinati con prodotti organici del territorio. Già agli esordi si ispirava per le sue realizzazioni ai dipinti dell’artista californiano Wayne Thiebaud, associato al movimento della Pop Art, che amava dipingere torte, caramelle, lecca lecca e cioccolatini. Una volta venduta la piccola pasticceria ha avuto la fortuna di potersi dedicare a un nuovo progetto nel Blue Bottle Coffee co., la caffetteria del San Francisco Museum of Modern Art. infatti Caitlin ha cominciato a creare dessert ispirati all’arte esposta all’interno del museo e utilizzando come personalissimo medium la cucina.

Quando la caffetteria è stata chiusa insieme al museo per un completo restyling, Caitlin ha pubblicato un libro di ricette particolarissimo. Nel suo Modern Art Desserts: Recipes for Cakes, Cookies, Confections, and Frozen Treats Based on Iconic Works of Art, Ten Speed Press, 2012, la Freeman nutre non solo il gusto del buongustaio ma anche la sua vista e l’amore per l’arte.

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Ricette come la Torta di matrimonio di Frida Kahlo o il parfait di Matisse o la torta Mondrian o quella di Lichtestein sono una delizia per il palato e per l’anima. Una raccolta unica di torte, biscotti, parfait, gelées, ghiaccioli, gelati e bevande ispirate e ispiranti!

La poetica del volto: ritratti e autoritratti del XX e XXI secolo

Maria Lassnig, Autoritratto, 1981, Corridoio Vasariano, Uffizi
Maria Lassnig, Autoritratto, 1981, Corridoio Vasariano, Uffizi
Come ti vedo, come vuoi essere visto e cosa esalterò del tuo volto. Come mi vedo io e cosa voglio raccontare di me. Queste sono alla base le risposte che si trovano quando ci troviamo di fronte all’arte del ritratto e dell’autoritratto. Due temi indagati in lungo e largo nell’arte di tutti i tempi e  in questo periodo in Italia,  all’attenzione di due istituzioni di pregio come il Palazzo Reale a Milano e il Corridoio Vasariano a Firenze.
A Palazzo Reale, con la mostra “Il volto del ‘900 da Matisse a Bacon,” dove sono esposti capolavori dal  Centre Pompidou si vuole  indagare la rivoluzione del ritratto nell’arte moderna e contemporanea partendo dalla nascita della fotografia . Ottanta ritratti che ripercorrono la storia delle avanguardie e del secondo novecento, Matisse, Bonnard, Modigliani, Giacometti , Bacon. La mostra rimarrà visitabile fino al 9 febbraio.  A Firenze  si potrà visitare il nuovo allestimento  del Corridoio Vasariano , nella parte che va  verso Pitti e Boboli, dedicata agli autoritratti del XX e del XXI secolo. Il corridoio vasariano che da sempre è la più antica collezione di autoritratti, si apre per cinquanta metri  al contemporaneo  e presenta gli autoritratti di artisti come Carrà, Giorgio de Chirico, Michelangelo Pistoletto, Chagall, Guttuso ma anche più giovani come  Jan Fabre che indaga attraverso il suo volto l’idea della mutazione , o Jenny Holzer che si presenta sottoforma di parole , Vanessa Beecroft con un vestito lungo bianco e in braccio due bambini neri, e la potente e fragile Francesca Woodman.
A Milano una passeggiata nell’arte attraverso il ritratto sarà  utilissima per capire un’epoca e  i mutamenti nel campo della raffigurazione umana, mentre,  a Firenze, una passeggiata tra gli autoritratti, sarà l’occasione per scoprire l’animo degli artisti espresso attraverso la  loro poetica.