Una cercatrice d’oro: Elisabetta Salvatori

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Ci sono persone che vivono per esplorare le emozioni del genere umano e che, soprattutto, hanno una capacità speciale di raccontarle.  Ne conosco una: è una cercatrice di storie che si chiama Elisabetta Salvatori . Lei cerca, ovunque, storie di vite dimenticate, o legate a fatti più o meno conosciuti, che per qualche motivo l’hanno colpita. Attorno a ogni nucleo di vita cosi’ individuato, si mette in cerca di notizie, di testimonianze,  riuscendo a scovare, come una vera e propria “cercatrice d’oro”, l’energia al fondo di ogni storia, ossia il groviglio di passioni che rendono il senso di una o più vite.  E quindi su ogni storia lavora assai, non solo perché – come dicevamo – incontra persone, raccoglie ricordi e visita luoghi, ma anche perché riscrive il tutto trasformandolo in uno spettacolo teatrale. I  monologhi che ne scaturiscono non sono testi recitati, ma racconti vivi e avvincenti legati alla sua parola, spesso accompagnata dalla musica . Chi l’ascolta non si accorge del tempo che passa, rimane in silenzio e viene trasportato su un tappeto volante fatto, appunto, di parole e ben più forte della realtà virtuale, di qualsiasi video o effetto speciale. Quando, poi, c’è il violino di Matteo Ceramelli a interagire con la sua voce, si vivono momento straordinari.download

Tra i suoi ultimi progetti è il lavoro intitolato “Piccolo come le stelle”, dedicato alla vita di Giacomo Puccini. Un racconto meraviglioso accompagnato dal violino di Matteo Ceramelli, capace di trasfondere profonde emozioni, assieme al desiderio di correre ad ascoltare le musiche del grande maestro toscano. Un altro spettacolo molto intenso è “Non c’è mai silenzio”. Nasce dallo strazio subito da coloro che ebbero parenti e persone care vittime della strage di Viareggio, nel 2013, quando un treno con materiali infiammabili esplose in stazione spazzando via un intero quartiere della città.

Cara cantastorie Elisabetta,  il tuo lavoro sulla memoria è un passo avanti per migliorare  la percezione delle nostre vite e aiuta questa umanità, troppo prona all’oblio, a vivere meglio. Ci ricordi quanto sia importante la dimensione emotiva legata alla memoria, in questa nostra vita troppo distratta.

 

Buchi nella sabbia

Ci sono degli scrittori che per te sono come degli amici. Non li conosci, ma quando esce un loro libro sai già che lo comprerai e poi sceglierai il momento migliore per leggerlo. Tra questi scrittori io ho Marco Malvaldi.  Di lui ho letto tutto e i suoi libri ormai sono un appuntamento fisso. A dicembre avevo  comprato la sua ultima fatica Buchi nella sabbia. La scorsa settimana l’ho preso dalla mia libreria perché era arrivato il momento giusto per godermelo. Avrei infatti dovuto prendere l’aeroplano, che mi terrorizza, e ho scelto lui come miglior compagno di viaggio. E ho scelto bene: benché terrorizzata del distacco dell’aereo da terra, sono stata subito catturata dalla storia e mi sono catapultata a Pisa, nel 1901 a seguire la preparazione di una rappresentazione dell’opera di Giacomo Puccini presso il  Teatro Nuovo.  Come sempre mi sono divertita . Da buon toscano Marco Malvaldi mi ha strappato più di una risata.  Anche questa volta la storia gira attorno ad un giallo, l’omicidio del tenore; ma tutta la trama non vi piacerà tanto per l’arguzia del giallista ma per l’abilità dello scrittore come ritrattista.www.mondadoristore

Aleggia nella storia il maestro Giacomo Puccini  ma vedrete in azione una serie di  attori cantanti, tenenti, scalpellini anarchici di Carrara  e uno spigliato quanto mai decadente  giornalista Ernesto Ragazzoni “poeta, filosofo, scrittore”.

Il libro l’ho letto tutto in un fiato e per il viaggio è stata un’ottima compagnia.