Un festival-laboratorio di musica e scienze

Musique et science 2014A Ginevra fra il 2 e il 6 aprile 2014 si terrà Musica e scienza, un evento multidisciplinare che quest’anno si vuole concentrare sui gesti e il potere emozionale della musica.

I luoghi in cui si svolgerà la manifestazione sono quelli che ben rappresentano lo scopo di questo festival, che è quello di attivare una fattiva collaborazione fra tutti i soggetti che a Ginevra si occupano di questi argomenti, e saranno il Conservatorio, l’Università Mail e Dufour, il Centro Musicale Robert-Dunand, il Gran Teatro, il campus Biotec e il tempio della Maddalena

Il tema di quest’anno è “composer le geste”, lo studio della gestualità nella musica, prendendo in considerazione le diverse tradizioni culturali (dall’opera cinese alla commedia dell’arte), catturando grazie a minuscole telecamere i movimenti di coloro che la musica la producono o studiando il ventaglio gestuale dell’improvvisazione. Tutto ciò per comprendere i fenomeni psicologici, mentali o affettivi che la musica produce, seguendo i dettami della nuova neuroscienza.

Accanto allo studio saranno presenti anche momenti ludici con l’apertura di un “Grand Bazar” con laboratori aperti a tutti, ma soprattutto sarà presente la musica, con concerti mirati negli spazi di cui abbiamo parlato, e con una serata dedicata all’Opera di Pechino.

Il programma completo su www.femusci.org

Melomani è il vostro momento!

Il barone Scarpia nella Tosca, Gerdier in Andrea Chenier, Jago in Otello, solo per citarne alcuni, sono tutti personaggi corruschi e infidi. Cosa hanno in comune oltre a questa cattiveria che li porta a macchinare le più terribili cose contro i protagonisti ignari? Ma naturalmente la voce: in genere infatti gli interpreti devono essere bassi o baritoni, coloro cioè che hanno i timbri vocali più profondi.

Per introdurre l’argomento posso dirvi che l’opera alla quale siamo più abituati, quella ottocentesca, ci ha educato a un certo stereotipo a proposito dei personaggi.

In genere al soprano, la voce femminile più acuta, viene affidata la parte della protagonista che incarna la ragazza innamorata. Soprani sono le voci liriche femminili più conosciute dalla Callas alla Caballé, passando per la Tebaldi solo per parlare delle grandi nella storia. A questa voce femminile fa da contraltare la voce più acuta maschile: il tenore, che è la voce che incarna il protagonista innamorato o l’eroe (su tutti il nostro Pavarotti). Accanto a loro il contralto o mezzosoprano che dà la voce alla rivale femminile della protagonista e i baritoni o i bassi che impersonano i “cattivi” che insidiano l’amore dei protagonisti.

Insomma vale la semplificazione utilizzata da Bernard Show quando affermava che “l’opera lirica è quella rappresentazione in cui il tenore cerca di portarsi a letto il soprano, ma c’è sempre un baritono che glielo vuole impedire”.

Ma non è così semplice, se questa generalizzazione può essere applicata all’opera ottocentesca, non è così per tutta una serie di altre opere dalla Carmen di Bizet al più antico Julius Cesar di Hendel.

Amanti dell’opera dunque attenzione! Una serie di conferenze, che trovo meravigliosa, sta per essere varata a Ginevra dal Grand Théâtre de Geneve in collaborazione con l’Association genevoise des Amis de l’Opéra et du Ballet, presso il Foyer du Grand Théâtre.

È un ciclo di quattro lezioni-conferenza sulle voci nell’opera. Questo ciclo è dedicato alle voci maschili.

Ed è questo ciò che le conferenze del Gran Théâtre vogliono scoprire attraverso l’ascolto e l’esame dei diversi personaggi maschili. L’intento è dunque quello di “definire i registri vocali ed esaminare le possibili corrispondenze con le funzioni drammatiche, l’età e il sesso. Tentare una catalogazione e una classificazione delle voci nell’opera in rapporto alla storia che viene raccontata e alla Storia che la racconta”. Potrebbe essere divertente no?