Pensate all’ironia disincantata di Snoopy quando a pancia in su riflette sul tetto della sua cuccia, aggiungetevi poi un po’ di sana cattiveria e scorrettezza del gatto Garfield e vi sarete avvicinati al protagonista, l’ultra settantenne protagonista del libro Un calcio in bocca fa miracoli, di Marco Presta (edito da Einaudi).
E’ lui infatti che mi ha fatto ridere e divertire, leggendo il libro, e ho capito solo dopo che Presta mi fa ridere quasi tutti i giorni perché è il conduttore insieme ad Anotonello Dose del “Il ruggito del coniglio”, la trasmissione di Radio 2.
Il vecchietto del libro, cinico e poco incline al garbo, spesso disdicevole con tutti e contro tutti, ci diverte e ci fa più di una volta sentire solidali con lui. E’ separato e ha una figlia che in piena crisi matrimoniale sceglie di tornare a vivere col padre, mettendolo in profonda crisi . Esilaranti gli incontri scontri con la ex moglie Orietta, oppure il rapporto con il suo unico amico Armando che è anche il suo opposto: ben disposto nei confronti di tutti. Leale all’amico e corretto con tutti, per sempre. Le riflessioni di questo protagonista squinternato sono sempre spassose; scoprirete che non ama frequentare i vecchi perché troppo noiosi e che è piuttosto indifferente a qualsiasi manifestazione gioiosa dei bambini nel passeggino.
C’è un passaggio che mi è piaciuto proprio tanto, quando il nostro vecchietto smaliziato sostiene che, trovandosi di fronte ad un babbeo intento a dire la sua su tutto, occorrerebbe comminargli una sanzione economica: “sei un imbecille, parli del crollo delle Borse, trecento euro di multa”. Bellissimo, caro Presta io lo sottoscrivo e sono certa che, se questa mozione passasse, colmeremmo in poco tempo tutto il debito italiano!
Per me è un libro da leggere: voto 8