Un angelo alla mia tavola

Sempre pensando se l’arte è un percorso privilegiato dell’esistenza mi domando se, chi possiede una particolare sensibilità artistica, oltre a sentirsi escluso dal sentire comune può, in qualche modo avvicinarsi a delle esperienze che non sono lontane dal trovare la felicità. Sono molti gli esempi nell’arte che vengono in mente e sappiamo bene come, per alcuni artisti questa sensibilità sia stata un fardello troppo grande che li ha schiacciati, pensiamo a Van Gogh. Ci sono però anche artisti  che hanno fatto del loro sentire e del loro “squilibrio”  un punto di forza come  l’artista giapponese Yayoi Kusama che per tutta la vita ha prodotto dei lavori che sono come un’espansioni delle sue ossessioni. Elementi puntiformi, sferici linee curve che si ripetono all’infinito si moltiplicano e si espandono fino a comprendere lei e noi  nello spazio.

Proprio poco tempo fa  mi sono imbattuta in un bellissimo libro dal titolo Un angelo alla mia tavola della scrittrice neozelandese Janet Frame. La scrittrice scomparsa nel 2004 ha fatto dello scrivere la ragione della sua sopravvivenza. Questo libro  autobiografico (in verità sono tre volumi ma pubblicati in uno solo con quel titolo per l’Italia da Neri Pozza) racconta tutta la sua vita segnata dalla schizofrenia (in realtà presunta dai dottori e poi sconfessata). Un fatto devastante, che l’ha condotta a trascorrere parte della sua vita  dentro e fuori gli ospedali psichiatrici. Anche in questo caso l’arte l’ha salvata e scrivendo ha trovato la strada di fuga dal dolore.

Il libro non racconta solo di questo  ma scorre tanti episodi dall’infanzia, alla povertà,  i dolori della crescita prima con la morte della sorella e poi l’orrore dell’ospedale psichiatrico, il tentativo di suicidio e il ritorno alla casa paterna.

Senz’altro Frame è una delle più grandi scrittrici della seconda metà del Novecento Janet Frame per due volte nominata per il Premio Nobel ci fa entrare nela sua vita in modo secco e diretto che ti tiene legato a lui fin dalle prime pagine.

Dal libro è stato anche tratto un film della regista Jane Campion.

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un incontro tra blog

I blog sono tanti e crescono ogni giorno di più, sono un passatempo sono una finestra per  scambiarsi idee e farle girare. Ora, poi, i blogger come noi hanno un nuovo appuntamento e possono incontrarsi di persona in due giornate, il 7-8 luglio, che si terranno a  Thiene, in provincia di Vicenza, dove si aprirà il primo festival dei Blog letterari.

In tutta la città di Thiene, nel centro, nella  biblioteca in Piazza e in Villa Fabris, si potrà partecipare ai dibattiti o semplicemente ascoltare altri blogger su temi che spazieranno dalla scuola, all’infanzia, all’editoria, ai viaggi. Vi sarà anche uno spazio dedicato  alle differenze e alle affintà tra uomo e donna. I temi verranno indagati  e discussi dal punto di vista  dei blog. Così, ad esempio, si cercherà di capire quanto può pesare un blog sulla vendita dei libri, oppure in che rapporto sta con la cultura accademica.

Dal programma sembra che non mancheranno momenti dedicati alla musica e alla danza. La scrittrice e attrice Antonella Ferrari farà da madrina all’evento.

Noi come italianintransito non sappiamo ancora se potremo andare di persona ma siamo contenti di questo appuntamento e seguiremo senz’altro il dibattito in rete.

Chi volesse saperne di più può trovare il programma completo su www.klit.it