A proposito di primavera

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Stéphane Guiran, Le nid des murmures

Abbiamo appena cominciato la Primavera; siamo ancora un po’ infreddoliti e per niente decisi a spalancare del tutto le finestre o a passeggiare all’aperto senza cappelli e giubbotti per cercare le nuove fioriture. Ma se i fiori oggetto della nostra ricerca  sono di cristallo e si trovano dentro una galleria d’arte allora possiamo uscire di casa a cuor (e con abito) leggero. Oggi si inaugura (e resta aperta fino al 5 maggio ), a Losanna, presso la galleria Alice Pauli, la mostra “Les Jardine Rêvés”  dedicata all’artista francese Stéphane Guiran. In origine grafico, poi scultore e fotografo, Guiran  predilige materiali come l’acciaio, il vetro e, appunto, i cristalli . Accompagna le sue installazioni con il suono o il video.

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Stéphane Guiran

Tra le grandi installazioni ricordiamo Les Nid des Murmures, realizzata per il Domine de Chaumont-sur-Loire, composta di 5000 di cristalli di quarzo bianco collocati come fiori, oppure il nido di geodi di quarzo guardiani  del “il silenzio della vostra vita”. 

Il suo  lavoro ci offre una passeggiata dentro una natura senza tempo, trasfigurata e ormai divenuta simile ad un fossile, fredda come il materiale che la descrive, immutabile e destinata a durare per sempre.

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Stéphane Guiran, Heure Bleue,2018

Corpi- 3°Biennale de l’Art Brut

 

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Se c’è un tema sul quale l’arte si è da sempre confrontata quello è il corpo umano. Se poi a scandagliare questo tema è l’Art Brut è certo che il visitatore si troverà davanti ad opere che portano alla luce tutta la complessità, le paure, l’intimità e le pulsioni più genuine e dirette della mente umana.

Dunque non perdetevi la Terza Biennale organizzata dal Museo d’Art Brut di Losanna dove il corpo è il l’argomento centrale di questa edizione che rimarrà aperta fino al 29 aprile. Il museo, chi non lo conoscesse, è uno dei musei più interessanti della Svizzera. Nato per ospitare la collezione dell’artista Jean Debuffet, creata negli anni Quaranta, nel museo si possono ammirare incredibili opere d’arte fatte da autodidatti, persone emarginate o disabili . 1507029771_cab_corps_f4_web

In questa biennale vedrete tra tante altre opere i collage di corpi di donne ritagliate dai giornali di Simone Le Carrè -Galimard (1912-1996) o la serie di fotografie dell’artigiano Morton Barlett (1909-1992) che dopo la seconda guerra mondiale si dedica tutta la vita a realizzare bambole. Impara a cucire, a modellare la terra e a plasmare la creta. Nel 1963 ha costruito 15 bambole  frutto di un lungo lavoro  e le fotografa in diverse pose ed espressioni . Crea per ogni bambola diverse tenute, parrucche e cappelli. Tutto il suo lavoro è stato scoperto solo dopo la sua morte.

Non mancano anche figure italiane come il fiorentino Giovanni Galli (1954) di cui vedete il manifesto qui sopra . Giovanni Galli ha lavorato per anni nell’impresa del padre di cosmetici e profumi. Dopo la sua morte e per una serie di problemi psicologici viene internato nel 1993 presso un istituto psichiatrico. Da questa inizia a disegnare.

E’ una biennale dove i colori e le forme esprimono , ossessioni, mostri, paure, istinti sessuali e mappature del funzionamenti dei nostri corpi e dei nostri istinti che per certi aspetti può risultare  avvincente ma anche estenuante.

Per tutte le informazioni sulla mostra guardate il sito www.artbrut.ch

 

Di notte a spasso nei musei di Losanna

 Niente ci spiazza e ci incuriosisce di più di vedere qualcosa che conosciamo in un contesto diverso dal solito. E’ questo quello che devono aver pensato i curatori che per la prima volta hanno organizzato in Europa la notte dei musei, ed hanno avuto ragione, perchè la rassegna è ovunque un successo.
 Così  il 22 settembre prossimo è la volta di Losanna. E’ come un evento speciale in cui i musei si aprono a tutti come in un giorno di festa, a Losanna ci saranno delle attività rivolte ai ragazzi e alle famiglie come, ad esempio, il museo di geologia che chiederà ai bambini di fare i rabdomanti e cercare l’acqua oppure il Vivarium di Losanna in cui verrà offerta una degustazione di insetti cucinati in modo prelibato da qualche importante chef. 
Sempre nella notte (tutti i musei saranno aperti fino alle 2) verrà proiettato il film muto The Unknown di Tod Browing del 1927 al Museo Elysée, il film sarà  presentato con  musiche dal vivo di un musicista francese. Al museo poi si potrà anche vedere una mostra a lui dedicata.
Infine per chi ama collezionare ricordi dell’esperienze vissute vi invitiamo a non stracciare il biglietto d’entrata perché anche quest’anno è originale e prezioso infatti è stato pensato e realizzato da due artisti : il biglietto per gli adulti è opera di Elise Gagnebin mentre quello dei bambini è  di Sylvie Fleury e sarà fatto a forma di pendente in metallo con scritto sopra Yes to All, uno sloagan usato più volte dall’artista (installato anche sui tetti della piazza di Plampalis a Ginevra). Con questi biglietti potrete visitare i 24 musei aperti della città.
Sylvie Fleury, Yes to All
Se è vero quello che afferma Denis Pernet, il curatore delle notti di Losanna, che ormai “è più facile riempire un museo che uno stadio” c’è di che consolarsi per il futuro dell’umanità.
Per maggiori informazioni www.lanuitdesmusees.ch

Tutta da scoprire: l’arte del fumetto a Losanna

Per tutti quelli che sono nella zona, vorremmo segnalare  il Festival del fumetto BD-Fil che si terrà a Losanna dal 14-17 settembre.

Guardando il programma abbiamo trovato alcune cose curiose anche per chi non è uno specialista del settore. Il programma è ricco di incontri e mostre e  vorremmo segnalarvene due, in particolare, che si svolgeranno nell’Ancien cinéma Romandie. La prima mostra è dedicata ad un disegnatore italiano che vive a Ginevra, Tom Tirabosco, famoso per aver creato il personaggio dell’ Anatra svizzera: un’anatra quasi umana che vive mille avventure (compare nel week end sulla Tribune de Geneva). E’ anche conosciuto  per aver pubblicato diversi libri con la casa editrice per bambini La Joie de Lire.
Sempre nel Cinema da non perdere la mostra La cuisine, dedicata sempre al fumetto con la storia di quindici avventure culinarie inventate per l’occasione da altrettanti illustratori.
In definitiva si tratta di una bella occasione per avvicinarsi a questo genere di arte che e’ molto seguita qui in Svizzera e nel mondo francofono: nelle librerie c’è sempre spazio per il fumetto e, se non state attenti, vi può capitare di inciampare in qualche giovane appassionato seduto per terra a leggersi qualche storia.
Sempre per cercare tracce curiose del fumetto e della Svizzera, vi ricordiamo il personaggio Tin Tin, inventato dall’illustratore belga Hergè, che  ha una storia intitolata Affare Tornasole: tutta ambientata nei pressi di Nyon.  L’ambientazione e i luoghi tracciati sono stati tutti ritrovati  nel 2007 in occasione del centenario della morte dell’illustratore. Qui sotto un’immagine della mostra.

L’arte è come lo champagne è meglio quando è Brut

L’arte è strana: credi di conoscerla perché hai  visitato da sempre i musei e le gallerie, hai letto libri e comprato i cataloghi delle mostre più rappresentative. Poi scopri che c’è un mondo del tutto fuori dai canoni ufficiali che è più arte dell’arte. E’ fatto da chi non sa di essere artista ma, molto spesso emarginato dalla società, ha la necessità di produrre una realtà interiore in cui far affiorare il proprio spirito.  E questa realtà è lo specchio di qualcosa che è anche ben serrato dentro di te.

Vedere queste opere nel Museo di arte Brut di Losanna mi hanno provocato una forte emozione.

Il Museo di arte Brut a Losanna è un luogo unico, nato dalla collezione di opere donate dall’artista francese Jean Debuffet  (1901-1985).  Jean Debuffet,  esponente nel  dopolaguerra  dell’ Art autre,  fu da sempre interessato a ogni forma di espressione spontanea e immediata, frutto dell’inconscio più che dell’intelletto.  Con questo interesse Debuffet, nel 1947, sviluppa l’idea dell’art brut cioè quell’arte che raccoglieva opere di dilettanti, bambini, alienati mentali, assieme a graffiti anonimi ripresi da vecchi muri. L’intento era quello di recuperare delle manifestazioni artistiche spontanee. Oggi quel nucleo di opere si trova a Losanna. Il museo si è aperto nel 1976 e da quel momento sono state organizzate molte esposizioni; e la collezione si è notevolmente arricchita.

L’artista brut generalmente è un autodidatta che per diverse ragioni è sfuggito al condizionamento culturale e al conformismo sociale. L’artista brut è povero di mezzi. Per farvi un esempio, Wolfli  incastra delle mine di pastello dentro le sue unghie mentre Ramirez si inventa una pasta a base di patate e di mollica di pane. Ciò che li accomuna è la forte necessità di dare forma alle loro emozioni: sono sempre una risorsa d’ingegnosità .  L’artista brut è minuzioso; molto spesso si inventa dei segni, degli alfabeti immaginari, delle parole o dei nomi. Per esempio Darger racconta le avventure degli Angeliniens dei Gandeliniens e così via.

In questo momento nel museo si può visitare la mostra dedicata ad Aloise Corbaz. Le sue opere furono collezionate da Debuffet. Aloise (1886-1964)  nasce nel cantone di Vaud  e viene internata a trentadue anni per schizzofrenia.

Da quel momento si ritira nel suo mondo fatto di una vasta cultura biblica, libraria e musicale. A poco a poco si dedica sempre di più alla scrittura, alla pittura e al disegno. Per più di quaranta anni realizzerà una creazione gigantesca rulli di disegni cuciti assieme, come un grande mantello.  La mostra svela un mondo denso e completo, erotico, sontuoso, ricco di immagini, fiori, animali, imperatori, regine e cantanti.

La mostra, aperta il 2 giugno, sarà visitabile fino al 26 agosto in due sedi: nel museo di Arte Brut e nel Museé cantonal des Beaux-Arts sempre a Losanna.

Il titolo “l’arte è come lo champagne..non è mio ma di Françoise Monnin (dalla rivista Art tension, fuori seri .n.4, settembre 2010)

Battelli a vapore: la parata sul lago Lemano

Forse non l’avrei mai considerata molto interessante la parata dei battelli a vapore, se non mi fossi trasferita dall’Italia nei pressi del lago Lemano.  E invece, fin dalla prima volta che li ho visti, mi hanno affascinata e incuriosita, questi vecchi battelli con la ruota a pale laterali della Compagnie Generale de Navigation (CGN), fondata nel 1873.

Domenica  20 maggio si terrà una festa a loro dedicata. Saranno in cinque  e navigheranno lungo le coste, fermandosi ai porti di Losanna, Morges , Saint-Prex, Nyon, Rolle e Ginevra. Il battello più antico che vederemo sarà  il Montreux, costruito nel 1904, mentre il più giovane è datato 1927 e si chiama Rhone.

Chi volesse saperne di più e confrontare questi battelli ancora in servizio con il battello più antico conservato al mondo, potrebbe andare a visitare  il Museo dei trasporti di Lucerna.  Questo museo,vale una gita, sia per ciò che espone sia per vedere il suo edificio, costruito nel 2009 dallo studio di architettura Gigon e Guyer di Zurigo. Il museo è nuovissimo, molto originale con la sua facciata ornata da centinaia di ruote, cerchioni, volanti eliche e oggetti  di ogni tipo legati al mondo del trasporto.  “ Questo guazzabuglio di elementi riciclati rappresenta una sorta di omaggio alla mobilità meccanicizzata” ha affermato l’architetta Annette Gigon.

Ebbene, dentro al museo potrete  ammirare il piccolo Rigi, un battello che in origine aveva lo scopo di trasportare merci da Lucerna a Fluelen, tappa per i commerci tra Basilea e Milano. Diventato turistico nel 1863, trasportò  anche Thomas Cook in occasione del suo primo viaggio attraverso le Alpi svizzere.

Lasciamoci trascinare dalla corrente del lago e andiamo sulle sponde del Lemano ad ammirare i battelli di un’epoca che non esiste più. Per maggiori informazioni sulla parata potete guardare su www.cgn.ch