Chiacchiere del lunedì

L’amore e i lucchetti di Ponte Milvio

Cosa meglio di un lucchetto chiuso per sempre può rappresentare l’amore eterno? A Roma sul Ponte Milvio, complice il romanzo di Federico Moccia del 2006 (Tre metri sopra il cielo), l’usanza era quella di chiudere un lucchetto agganciandolo alle centinaia di altri presenti sul ponte gettando la chiave nel Tevere come segno di sempiterno amore. Qualche giorno fa, il Municipio di Roma, grazie a un decreto risalente al dicembre del 2011, ha dato il via alla rimozioni dell’ingombrante cumulo di lucchetti, che non solo, a detta degli abitanti dei dintorni, deturpavano l’aspetto dell’antichissimo ponte, ma anche, a detta dei tecnici, ne minava la stabilità.

Noi ci abbiamo riflettuto.

– Da sempre le monetine nella fontana di Trevi, la mano nella Bocca della Verità, a Roma… per non parlare del pestare le parti basse del Toro simbolo di Torino sotto i portici di Piazza San Carlo (tradizione esportata anche a Milano nella Galleria Vittorio Emanuele)… oggi i lucchetti di letteraria (?) natura, si tratta di consuetudini più o meno antiche che devono essere rubricate come scaramanzia o semplicemente come dabbenaggine?

– La vita delle cose è stato il tema dell’ultima edizione del festival della Filosofia di Modena. In un bel articolo apparso sul domenicale del Sole 24 Ore del 9 settembre, Remo Bodei ha espresso un concetto importante per differenziare il significato di oggetto e cosa. Gli oggetti sono inanimati le cose invece portano in sè affetti, idee  e simboli. Non gli oggetti ma le cose hanno la forza di unire storie individuali e collettive, natura e civiltà umane. Ho pensato allora ad un piccolo portafoglio di tela che mia madre mi ha consegno’ anni fa: conteneva un po’ di spago, delle monetine e un coltellino. ” Conservalo, mi disse, apparteneva al babbo di mia madre quando era in guerra”. Quelle cose sono per la mia famiglia un pezzo della nostra storia.  Ci serve per riunirci alla storia dell’umanità.

Concetto bellissimo, di grande poesia, ma a volte le cose che rappresentano per taluni passi importanti nella vita, ricordi, pezzi di storia,  possono danneggiare, come nel caso dei lucchetti, un importante e antico bene comune, allora ben venga che, come si è ventilato (ma non realizzato), questa massa di lucchetti trovi posto altrove, per non svilirne il significato che hanno assunto…

-Anche i lucchetti ispirati al romanzetto d’amore di Moccia, dal momento che vengono lasciati su un ponte, diventano automaticamente delle cose. E io sono d’accordo quando Baudel scrive che ” le cose rappresentano nodi di relazioni con la vita degli altri” e per questo non riesco ad essere cosi sicura che sia stato giusto toglierli. Ho chiesto il parere di mia figlia adolescente. Come prima risposta non ha avuto dubbi: hanno fatto bene a toglierli, ha detto. Subito dopo pero’ ha cambiato idea e ha aggiunto: ” certo mi sarebbe piaciuto vederli; non so come spiegarti, ma mi sembra incredibile che ognuno di essi rappresentasse una storia d’amore”…

Fateci sapere che ne pensate… siete pro o contro?