Côté Suisse

topelement

E’ giugno e si respira aria di vacanze. Nei cantoni di Ginevra e di Vaud si moltiplicano gli appuntamenti dedicati alla musica. A Nyon, ad esempio, si è appena concluso il festival Caribana e presto si terrà quello ancor più grande di Paleo. A Ginevra, come consuetudine, il 19-20-21 giugno si avranno tre intere giornate dedicate alla festa della musica, dove si potranno ascoltare più di 600 concerti di professionisti sparsi per la città, con gli amatori sono invitati a suonare nei parchi des Cropettes e Beaulieu.

Ma la cosa che ogni anno mi colpisce di più è un altro evento. Anche questo si tiene per le strade della città. Si tratta di una vera e propria iniziativa di street music con pianoforti verticali disseminati per la città. Gli strumenti sembrano abbandonati, ma vi si può leggere sopra la frase: Jouez, Je Suis à Vous. Il pianoforte è lì per tutti noi, è un invito aperto a sedersi e suonare. Ieri, ad esempio ho visto un ragazzo appena uscito da scuola, con lo zaino ancora sulle spalle, suonare davanti al centro commerciale La Combe, di Nyon. Tanti altri ragazzi, incantati, si sono seduti per terra e si sono messi ad ascoltarlo. L’idea dei pianoforti messi a disposizione per le strade non poteva che nascere dalla mente di un artista: facendo un po’ di ricerche, si scopre che è un progetto presentato la prima volta nel 2008 dall’artista inglese Luke Jerram. In questo momento a Ginevra di pianoforti per le strade ce ne sono 60, mentre a Nyon ce ne sono 5.

Si cercano i pianoforti, si suona sulle rive del lago Lemano, si ascolta e si condivide questa esperienza; poi se si vuole si fanno delle foto e si mettono on line sul blog streetpianos.org. Questa iniziativa non è limitata alla Svizzera: anche in Italia la città di Firenze ha aderito all’iniziativa seguita anche da altre città europee come Parigi, Stoccolma (tutte le informazioni le troverete sul blog).

Quando l’arte mi viene incontro

Marina Abramovicz,AAA-AAA, 1978
Marina Abramovic, AAA-AAA, 1978

Quando l’arte mi sorprende e mi viene incontro, si insinua nella mia vita di corsa, ne resto incantata come fosse una magia.

Non parlo di quando la cerchi  a teatro o nel museo; ma di quando te la ritrovi tra i piedi come un’apparizione e sembra che ti dica: “Ehi lo sai perché sei al mondo? Ascoltati un po”. Ebbene, ho avuto due di queste apparizioni ieri a Ginevra. La prima nei pressi di Rond Point vicino a Plainpalais, dove delle voci ti assalgono e scopri che provengono da  una vecchia biglietteria o sala d’aspetto degli autobus. Lì dentro c’è, fino al 6 luglio, il video di una perfomance di Marina Abramovic. L’opera è del 1978 e fu eseguita da Abramovic assieme al suo compagno di allora, l’ artista Ulay. Nella performance i due sono uno di fronte all’altro, di profilo, e si ripetono addosso, all’unisono, una frase composta solo dalla vocale A:  AAA-AAA . Questa performance è di una intensità estrema: ti sembra di vivere lo sforzo dei due, che ripetono fino allo sfinimento questa strana frase, avvcinandosi sempre più, fino a toccarsi. Dopo un po’, le voci, il ritmo della respirazione, non riescono più ad andare assieme e si percepisce che la tensione per lo sforzo ha procurato anche dolore.  L’opera è stata definita una storia d’amore tra due amanti e si deve all’idea straordianaria di Zabriskiepoint gallery (www.zabriskiepoint.ch) a Ginevra se può essere condivisa da tutti i passanti ( di questo spazio ne avevamo già parlato un’altra volta il 21 novembre scorso).

mmmm

Dopo questo intervallo magico, che mi ha portato a risvegliare un sacco di sentimenti e di sensi ormai intorpiditi, mi sono diretta alla stazione e con altrettanto stupore mi sono accorta che in tutta la città sono stati lasciati dei pianoforti. Invitano i passanti a suonare. Si avete capito bene: a suonare, sul marciapiede, in mezzo al traffico, mentre le persone camminano. Ho poi scoperto che anche questa magia era fatta da un artista, Luke Jerram per stimolare le persone a fermarsi e suonare. Questo progetto è nato nel 2008 ed è stato proposto in tante città d’Europa. L’anno scorso era venuto a Ginevra e siccome era piaciuto molto era poi, dopo che era stato smantellato e preparato per tornare da dove era arrivato,  stato richiesto indietro da tante persone. Sempre sul sito ho poi letto che questi pianoforti, quando l’esposizione a Ginevra sarà terminata, verrano donati a delle istituzioni che continueranno a farli vivere. Andate anche voi a guardare su www.streetpianos.com

Tutte queste apparizioni mi hanno fatto pensare che se  l’arte è così ben accolta in città questo aiuta anche me a  farmi sentire un po’ più ginevrina.