Quando la percezione di sé vince sullo specchio…

griffithNel tempo ho sviluppato la teoria che ognuno di noi ha un’immagine di se stesso cristallizzata ad un certo periodo della propria vita. Un periodo di grazia se vogliamo, in cui si è un po’ più giovani, un po’ più snelli, un po’ meno stempiati, insomma un momento in cui ci piacevamo e amavamo il nostro “stile”.

Con il passare degli anni, sebbene lo specchio nono ci rimandi più l’amata immagine di noi stessi, tuttavia in molti continuiamo a vederci allo stesso modo, e cerchiamo di replicare quel momento con effetti il più delle volte disastrosi.

Tante ex ragazze della mia età allora propongono se stesse in versione “Madonna di Like a virgin”, o “ragazza del West” con tanto di balze, double denim e stivaletto. Per quanto mi riguarda poi faccio veramente fatica a non indossare la giacca con la spalla “importante” come quelle della Melanie Griffith di Una donna in carriera.

Cambiare questo stato di cose è assai difficile perché la percezione che possediamo di noi stessi è una costruzione assai complessa. Il più delle volte infatti la subiamo incorporandola nel nostro modo di agire. Tuttavia mi sono fermata a pensare che in fondo non c’è nulla di male se la percezione di noi stessi è un po’ datata ma ci fa stare bene.

Infatti è assolutamente fondamentale apprendere che ciò che guida molte azioni della nostra vita presente è uno stato emotivo nato da situazioni vissute in un determinato momento del nostro passato, che ha “cristallizzato” la percezione di noi stessi. Se questa percezione ci fa vivere bene e ci rassicura ben vengano dunque i revival che ci consolano e ci rendono ciò che siamo!

Italians do it better

Papa-don-t-preach-Madonna-sur-le-tournage-58-photos_3028775-XLITALIANS DO IT BETTER si leggeva sulla maglietta indossata da una giovanissima Madonna nel video di Papa don’t preach nel 1986. Beh, lei la portava perché da sempre è provocatrice, inoltre ci stava con il testo della canzone. Sono passati 30 anni ma il mito americano degli italiani che “lo fanno meglio” non accenna a tramontare, anzi. Oltre ad essere divenuto dal 2006 il label di una casa discografica indipendente di Portland, lo stereotipo viene con successo utilizzato per ogni sorta di prodotto.

È il caso di uno spot pubblicitario mandato in onda a più riprese durante il Super Bowl (un po’ una nostra finale di Coppa ma con una risonanza mediatica mondiale…) di domenica sera che ha visto i New England Patriots vincere sui Seahawks di Seattle in una partita mozzafiato giocata intensamente fino alla fine. Confezionato negli Stati Uniti, diretto da un regista americano – Antony Hoffman – pensato e creato per il mercato di oltreoceano lo spot è stato voluto dalla FIAT per pubblicizzare la nuova 500X (Bigger, more powerful and ready for action).

È la storia di un nostrano “anzianotto” che, sperando di avere un’avventura galante, si appresta ad assumere la magica “pillola blu”, che gli darà senz’altro un aiutino. La sfortuna vuole che la pilloletta dispettosa scivoli via e in modo rocambolesco finisca nel serbatoio di una 500 ferma a fare benzina. L’effetto è portentoso, e in men che non si si dica l’automobile si trasforma nel formato extra large della versione italiana: più grande, più potente e pronta all’azione… Lo spot girato con grazia è davvero divertente, per la cronaca è stato girato nel borgo di Pitigliano in Toscana, ed è naturalmente la “fiera” dei doppi sensi

Per un minuto di break!https://www.youtube.com/watch?v=YAcLViTHDOo