Negli occhi di chi guarda

C’è uno scrittore i cui libri acquisto a scatola chiusa. Poi, tornata a casa, li metto sul comodino e prima di andare a dormire li leggo. Lo scrittore è il toscano Marco Malvaldi. Le sue storie mi mettono di buonumore e mi fanno fare sogni tranquilli.  Il suo modo di  commentare i fatti e le persone mi ricorda la mia terra, la Toscana appunto; certe volte mi sembra di ascoltare un compagno di scuola scapestrato o certe frasi piene di ironia, come quelle usate dalla mia povera nonna: “ sei sudicio come un bastone da pollaio” oppure “beota a non pensarci prima”. Mi viene in mente la sua descrizione di un personaggio, il carabiniere Melighetti, definito “rigido come un mormone in un’enoteca”. 9788838936845_0_0_0_75

L’ultimo suo libro che ho letto si intitola Negli occhi di chi guarda. E’ ambientato in Maremma in una proprietà chiamata Poggio alla ghiande. La storia è, come d’abitudine con Malvaldi, un giallo strutturato come un dipinto di persone molto diverse tra loro, con tante situazioni capaci di strappare la risata, come l’intermezzo dedicato alle email dell’architetto Khermes: veramente tutto da ridere. Non mancano anche alcune considerazioni sulla genetica e sull’arte contemporanea: della prima Malvaldi sembra un intenditore, della seconda un po’ meno.

Buchi nella sabbia

Ci sono degli scrittori che per te sono come degli amici. Non li conosci, ma quando esce un loro libro sai già che lo comprerai e poi sceglierai il momento migliore per leggerlo. Tra questi scrittori io ho Marco Malvaldi.  Di lui ho letto tutto e i suoi libri ormai sono un appuntamento fisso. A dicembre avevo  comprato la sua ultima fatica Buchi nella sabbia. La scorsa settimana l’ho preso dalla mia libreria perché era arrivato il momento giusto per godermelo. Avrei infatti dovuto prendere l’aeroplano, che mi terrorizza, e ho scelto lui come miglior compagno di viaggio. E ho scelto bene: benché terrorizzata del distacco dell’aereo da terra, sono stata subito catturata dalla storia e mi sono catapultata a Pisa, nel 1901 a seguire la preparazione di una rappresentazione dell’opera di Giacomo Puccini presso il  Teatro Nuovo.  Come sempre mi sono divertita . Da buon toscano Marco Malvaldi mi ha strappato più di una risata.  Anche questa volta la storia gira attorno ad un giallo, l’omicidio del tenore; ma tutta la trama non vi piacerà tanto per l’arguzia del giallista ma per l’abilità dello scrittore come ritrattista.www.mondadoristore

Aleggia nella storia il maestro Giacomo Puccini  ma vedrete in azione una serie di  attori cantanti, tenenti, scalpellini anarchici di Carrara  e uno spigliato quanto mai decadente  giornalista Ernesto Ragazzoni “poeta, filosofo, scrittore”.

Il libro l’ho letto tutto in un fiato e per il viaggio è stata un’ottima compagnia.