Connessioni

Jhon Steinmaeyer
Jhon Stanmeyer, World Press Photo of the Year 2013

Il World Press Photo Contest assegna da 55 anni un premio alle migliori prove di fotogiornalismo. Vi è passato di tutto, da questo premio. Attraverso i suoi archivi si seguono sia la storia del nostro mondo sia l’evoluzione dello stile del fotogiornalismo. E’ appena stato dichiarato il vincitore del 2013: una foto bellissima scattata da John Stanmeyer, che ha lavorato per Time e per il National Geographic.

La foto è davvero rappresentativa del nostro tempo: su una spiaggia di Djibouti, la notte, un gruppo di immigrati alza verso il cielo i propri cellulari (i cui schermi luminosi, nella foto, prendono quasi il posto delle stelle) in cerca di rete per comunicare coi propri cari.

C’è tutto in questa foto. Il sogno di una vita migliore, la miseria che attanaglia una grande parte dell’umanità. Il desiderio di rimanere legati ai propri cari la possbilità offerta dalla tecnologia. Infine il fatto che “nessun uomo è un’isola”, ma che siamo tutti parte di un’unica umanità in cammino.

Non sempre l’essenziale è invisibile agli occhi

follmi

Guardare non è vedere. Si può essere viaggiatori, girare il mondo e non essere in grado di saper cogliere ciò che di  bello ti sta davanti agli occhi. Questo vale anche per chi non viaggia. Penserete che per vedere ci vuole una sensibilità da artista, ma nella mia esperienza ho conosciuto  anche artisti eccellenti nella tecnica ma poco inclini a  cogliere la ricchezza di ciò che avevano attorno.

Sicuramente il fotografo Olivier Föllmi non è uno di questi. In questi giorni infatti ho visitato una sua mostra a Ginevra, presso lo  spazio SIG. Olivier Föllmi  è un fotografo di viaggio,  nato sulle alpi, di origine svizzera, italiana e francese. Oliveri Föllmi ha percorso il mondo intero. Così comincia la sua presentazione alla mostra . La sua vita è stata un’avventura fisica (già a 20 anni aveva percorso a piedi l’Hymalaya) e interiore (ha soggiornato fra l’altro quattro inverni nello Zanskar, una valle di cultura tibetana dell’Himalaya indiano dopo aver soggiornato un inverno nel monastero di Phuktal a 4000 metri).  Nella sua lunga carriera ha realizzato reportage per grandi riviste come  Life, Paris Match, National Geographic.

Olivier Follmi,
Olivier Follmi,

Nella mostra le immagini consentono di avvicinarsi all’atmosfera di tanti luoghi diversi e a momenti di vita quotidiana. Attraverso i volti delle persone sembra di riuscire ed entrare in contatto con culture molto lontane e fanno assaporare la bellezza del mondo.

Il percorso, si legge all’entrata, si basa su tre temi fondamentali: la diversità, la spiritualità e l’umiltà dell’uomo davanti alla natura. E negli scatti presentati – in modo particolare nelle foto dei paesaggi – non rimane nascosta la sua passione per la pittura. In mostra, per la prima volta, è presente anche un video. Si tratta di un mezzo espressivo nuovo per lui,  che senz’altro lo allontana dal lavoro di reporter per avvicinarlo ai linguaggi dell’artista.

La mostra sarà aperta fino al 6 aprile, entrata libera. Per saperne di più ecco qui è il sito della mostra

Viaggi, letture e altro

<Chiara Guidi

Ancora un post dedicato a chi ama viaggiare, per chi lo fa spesso, per chi non lo fa quanto vorrebbe e per chi si accontenta di studiare i posti e poi il viaggio se lo sogna. Io, ad esempio, sogno spesso di andare per festival. In Italia ormai ce ne sono tanti e per tutti i gusti. Mi sembra un bel modo per prendersi un po’ di tempo, rigenerati dalla possibilità di godersi dibattiti e incontri di qualità. Inoltre andare per festival ti fa scoprire anche  le  città che li ospitano. E poi il costo non è molto alto e molti eventi sono spesso gratuiti . Così il festival che vi propongo oggi  è il perfetto connubio di quanto detto sopra: si apre oggi a Roma, si tiene soprattutto al Palazzo delle Esposizioni, e resterà aperto fino al 29 settembre; si tratta del Festival dedicato alla Letteratura di viaggio.  Vi potrete trovare mille cose da fare e seguire; ci saranno laboratori di scrittura e di fotografia di viaggio. Una sezione sarà dedicata al Brasile, con un mostra dedicata ad Ermanno Stradelli geografo e fotografo , esploratore dell’Amazzonia di fine ‘800. Potrete assistere anche all’incontro con i  direttori delle riviste più prestigiose dedicate ai viaggi come il National al Geographic o Reportage. Il 29 settembre c’è poi un incontro dedicato al viaggio ai tempi di internet, animato da diversi blogger. Il programma è poi ricco di  letture, musiche, teatro. Il festival assegna anche dei premi: quest’anno il premio Kapuscinski  andrà allo scrittore e giornalista Paolo Rumiz, autore di molti reportage fatti per l’Europa.  Altra premiazione sarà la Navicella d’oro, organizzata   dalla Società Geografica italiana, che verrà consegnata a Ennio Morricone. Il festival sembra promettere cose molto interessanti e per chi come noi è cosciente di essere sempre in transito potrebbe essere un’occasione per fermarsi e riflettere.