Un piccolo bosco misterioso

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Susumu Shingu

 

La primavera non smette mai di sorprenderci e così ogni anno lo spuntare dei fiori, i colori e il cielo azzurro ci procurano un senso di benessere che non può essere paragonato a nessun altro stato d’animo. Girellando dentro Payot, la libreria storica  di Ginevra, da poco ampliata e rinnovata su più piani, ma sobria e accogliente come piace a me, ho trovato interi scaffali per adulti e bambini dedicati alla natura, al giardinaggio e ai fiori di ogni specie . Immersa nei manuali per orti e giardini fai da te, ho finito con scegliere qualcosa di molto diverso:  un libro per bambini creato e animato dall’artista giapponese Susumu Shingu. Shingu è conosciuto nel mondo dell’arte per le sue strutture volanti e aeree in acciaio, che sfruttano l’aria o l’acqua per mettersi in movimento.  Personalmente ne ho vista una collocata a Montecatini, in provincia di Pistoia, dedicata all’acqua, da cui trae la forza per muoversi in continuazione, apparendo quindi come una forma in perenne trasformazione.   

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Susumu Shingu

Il libro e’ un pop up e si intitola  Un petit bois mystériux, edito da Gallimard Jeunesse. E’ un libro di sorprese che ti incanta. Il verde del bosco e degli alberi è il colore dominante. Le carte in rilevo sono concepite come un ricamo e si aprono offrendo ogni volta uno spettacolo diverso. Si ergono ad esempio l’albero, il castello degli uccelli, oppure i fiori del prato con al centro una farfalla gialla; ci sono gli animali nascosti sotto le foglie, ma anche i pesci e le ranocchie, che appaiono nello stagno. Infine cala la notte e l’ultima pagina è dedicata la buio e alle stelle che forano il cielo e lasciano intravedere, giù in basso, il piccolo bosco delle meraviglia. imgres-2.jpg

Un libro per bambini, fatto da un’artista, in cui l’armonia dei colori e delle forme ritagliate denotano grande gusto e sapienza. imgres-3Una bella sorpresa, un vero incontro felice  per una giornata trascorsa a  vagabondare in libreria.

Non sempre l’essenziale è invisibile agli occhi

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Guardare non è vedere. Si può essere viaggiatori, girare il mondo e non essere in grado di saper cogliere ciò che di  bello ti sta davanti agli occhi. Questo vale anche per chi non viaggia. Penserete che per vedere ci vuole una sensibilità da artista, ma nella mia esperienza ho conosciuto  anche artisti eccellenti nella tecnica ma poco inclini a  cogliere la ricchezza di ciò che avevano attorno.

Sicuramente il fotografo Olivier Föllmi non è uno di questi. In questi giorni infatti ho visitato una sua mostra a Ginevra, presso lo  spazio SIG. Olivier Föllmi  è un fotografo di viaggio,  nato sulle alpi, di origine svizzera, italiana e francese. Oliveri Föllmi ha percorso il mondo intero. Così comincia la sua presentazione alla mostra . La sua vita è stata un’avventura fisica (già a 20 anni aveva percorso a piedi l’Hymalaya) e interiore (ha soggiornato fra l’altro quattro inverni nello Zanskar, una valle di cultura tibetana dell’Himalaya indiano dopo aver soggiornato un inverno nel monastero di Phuktal a 4000 metri).  Nella sua lunga carriera ha realizzato reportage per grandi riviste come  Life, Paris Match, National Geographic.

Olivier Follmi,
Olivier Follmi,

Nella mostra le immagini consentono di avvicinarsi all’atmosfera di tanti luoghi diversi e a momenti di vita quotidiana. Attraverso i volti delle persone sembra di riuscire ed entrare in contatto con culture molto lontane e fanno assaporare la bellezza del mondo.

Il percorso, si legge all’entrata, si basa su tre temi fondamentali: la diversità, la spiritualità e l’umiltà dell’uomo davanti alla natura. E negli scatti presentati – in modo particolare nelle foto dei paesaggi – non rimane nascosta la sua passione per la pittura. In mostra, per la prima volta, è presente anche un video. Si tratta di un mezzo espressivo nuovo per lui,  che senz’altro lo allontana dal lavoro di reporter per avvicinarlo ai linguaggi dell’artista.

La mostra sarà aperta fino al 6 aprile, entrata libera. Per saperne di più ecco qui è il sito della mostra