Un piccolo bosco misterioso

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Susumu Shingu

 

La primavera non smette mai di sorprenderci e così ogni anno lo spuntare dei fiori, i colori e il cielo azzurro ci procurano un senso di benessere che non può essere paragonato a nessun altro stato d’animo. Girellando dentro Payot, la libreria storica  di Ginevra, da poco ampliata e rinnovata su più piani, ma sobria e accogliente come piace a me, ho trovato interi scaffali per adulti e bambini dedicati alla natura, al giardinaggio e ai fiori di ogni specie . Immersa nei manuali per orti e giardini fai da te, ho finito con scegliere qualcosa di molto diverso:  un libro per bambini creato e animato dall’artista giapponese Susumu Shingu. Shingu è conosciuto nel mondo dell’arte per le sue strutture volanti e aeree in acciaio, che sfruttano l’aria o l’acqua per mettersi in movimento.  Personalmente ne ho vista una collocata a Montecatini, in provincia di Pistoia, dedicata all’acqua, da cui trae la forza per muoversi in continuazione, apparendo quindi come una forma in perenne trasformazione.   

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Susumu Shingu

Il libro e’ un pop up e si intitola  Un petit bois mystériux, edito da Gallimard Jeunesse. E’ un libro di sorprese che ti incanta. Il verde del bosco e degli alberi è il colore dominante. Le carte in rilevo sono concepite come un ricamo e si aprono offrendo ogni volta uno spettacolo diverso. Si ergono ad esempio l’albero, il castello degli uccelli, oppure i fiori del prato con al centro una farfalla gialla; ci sono gli animali nascosti sotto le foglie, ma anche i pesci e le ranocchie, che appaiono nello stagno. Infine cala la notte e l’ultima pagina è dedicata la buio e alle stelle che forano il cielo e lasciano intravedere, giù in basso, il piccolo bosco delle meraviglia. imgres-2.jpg

Un libro per bambini, fatto da un’artista, in cui l’armonia dei colori e delle forme ritagliate denotano grande gusto e sapienza. imgres-3Una bella sorpresa, un vero incontro felice  per una giornata trascorsa a  vagabondare in libreria.

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Sono belle le rose e i tulipani ma non possiamo dimenticare che in Italia  oltre 130 mila tonnellate di fiori arrivano dal Sud del mondo, dove vengono prodotte usando sostanze chimiche vietate dall’Organizzazione mondiale della sanità e sfruttando persone che lavorano a basso costo tra mille abusi.

Ditelo con i fiori: BASTA!

Fiori dipinti fiori in giardino

Di fronte a un dipinto di un artista cinquescentesco cosa guardate?

Un suggerimento ci viene della storica Francesca Ciaravino, che ci invita a non trascurare i fiori.

I fiori  nei quadri ci sono spesso e, come ci spiega la studiosa, non vengono inseriti solo come elementi decorativi, ma  assumono spesso il valore di “codici simbolici utilizzati per sottolineare e rafforzare il significato di un’opera d’arte”.

La studiosa ha condotto una ricerca su quattro tele presenti nel Museo dell’Accademi di Firenze. Tre sono di Alessandro Allori (1535-1607) e una del pittore Giuliano Bugiardini (1475-1555). Vi confesso che mi sono divertita a vedere in modo diverso queste tele. Prendiamo, per esempio, l’Incoronazione della Vergine, (1593) di Alessandro Allori: qui si vede la Vergine in ginocchio nell’atto di baciare la mano del Figlio, mentre più in alto a sinistra si scorge Dio con la mano destra alzata nell’atto di benedirla. Tutto attorno a loro sono fiori e  angeli. La prima cosa che ci viene fatta notare è il modo in cui il pittore ha dipinto i fiori: se guardate bene sono tutti realistici, rappresentati con un’esattezza quasi scientifica. Nel dipinto ogni fiore scelto, come ci dice Ciaravino, descrive ed “esalta le virtu’ della Vergine”.

Allora, cominciamo con i fiori simili alle margherite : i fiori detti Aster sp. o il Bellis Perennis. Nel dipinto, sono in mano agli angeli e sono il simbolo del Paradiso, che poi è il luogo dove si svolge l’episodio.

Altri fiori nel dipinto sono la Calendula officinalis e il Gelsomino  (nome scientifico Jasminum nudiflorum L.)ambedue simbolo della Madonna, perché fioriscono nel mese di maggio, a lei dedicato (chiamato, appunto, il mese mariano).

 Il Gelsomino, inoltre, per la sua forma a stella e per il gradevole profumo è simbolo di virtù come grazia, eleganza e divino amore. Il trionfo del divino amore, il sacrificio e la vita eterna sulla morte sull’egoismo e sul peccato sono, nel rinascimento, indicati anche per mezzo di un altro fiore: il Narcissus poeticus. Anche questo è presente nella nostra tela, sempre tenuto in mano dagli angeli.

In primo piano, poi, in basso, si nota un vaso di fiori al cui centro primeggia la Citrus Medica, che qui indica la grandezza, la divinità e la bellezza. Sempre nel vaso, si riconoscono il mughetto, di nuovo il gelsomino e le rose: tutte alludenti alle virtu’ di Maria. E cosi’ la ricerca continua, con ancora altri fiori e altre opere: è affascinante scoprire quelli che, ormai, sono i segreti dei quadri del passato. Al giorno d’oggi, certi codici sono così difficili da individuare e da capire! Consiglio di andare al museo per vedere le opere, dopo aver letto questo studio, cosi’ da poterle guardare e cercare la simbologia dei fiori. Avrete anche la sorpresa di scoprire che il museo, dopo questa ricerca, ha creato una piccola piantagione proprio di questi fiori: così, nella corte vicino al bookshop, potrete vederli tutti dal vero.  Il libro di Francesca Ciaravino si intitola: Fiori dipinti Fiori in Giardino, Sillabe edizioni .