Di fronte a un dipinto di un artista cinquescentesco cosa guardate?
Un suggerimento ci viene della storica Francesca Ciaravino, che ci invita a non trascurare i fiori.
I fiori nei quadri ci sono spesso e, come ci spiega la studiosa, non vengono inseriti solo come elementi decorativi, ma assumono spesso il valore di “codici simbolici utilizzati per sottolineare e rafforzare il significato di un’opera d’arte”.
La studiosa ha condotto una ricerca su quattro tele presenti nel Museo dell’Accademi di Firenze. Tre sono di Alessandro Allori (1535-1607) e una del pittore Giuliano Bugiardini (1475-1555). Vi confesso che mi sono divertita a vedere in modo diverso queste tele. Prendiamo, per esempio, l’Incoronazione della Vergine, (1593) di Alessandro Allori: qui si vede la Vergine in ginocchio nell’atto di baciare la mano del Figlio, mentre più in alto a sinistra si scorge Dio con la mano destra alzata nell’atto di benedirla. Tutto attorno a loro sono fiori e angeli. La prima cosa che ci viene fatta notare è il modo in cui il pittore ha dipinto i fiori: se guardate bene sono tutti realistici, rappresentati con un’esattezza quasi scientifica. Nel dipinto ogni fiore scelto, come ci dice Ciaravino, descrive ed “esalta le virtu’ della Vergine”.
Allora, cominciamo con i fiori simili alle margherite : i fiori detti Aster sp. o il Bellis Perennis. Nel dipinto, sono in mano agli angeli e sono il simbolo del Paradiso, che poi è il luogo dove si svolge l’episodio.
Altri fiori nel dipinto sono la Calendula officinalis e il Gelsomino (nome scientifico Jasminum nudiflorum L.), ambedue simbolo della Madonna, perché fioriscono nel mese di maggio, a lei dedicato (chiamato, appunto, il mese mariano).
Il Gelsomino, inoltre, per la sua forma a stella e per il gradevole profumo è simbolo di virtù come grazia, eleganza e divino amore. Il trionfo del divino amore, il sacrificio e la vita eterna sulla morte sull’egoismo e sul peccato sono, nel rinascimento, indicati anche per mezzo di un altro fiore: il Narcissus poeticus. Anche questo è presente nella nostra tela, sempre tenuto in mano dagli angeli.
In primo piano, poi, in basso, si nota un vaso di fiori al cui centro primeggia la Citrus Medica,
che qui indica la grandezza, la divinità e la bellezza. Sempre nel vaso, si riconoscono il mughetto, di nuovo il gelsomino e le rose: tutte alludenti alle virtu’ di Maria. E cosi’ la ricerca continua, con ancora altri fiori e altre opere: è affascinante scoprire quelli che, ormai, sono i segreti dei quadri del passato. Al giorno d’oggi, certi codici sono così difficili da individuare e da capire!
Consiglio di andare al museo per vedere le opere, dopo aver letto questo studio, cosi’ da poterle guardare e cercare la simbologia dei fiori. Avrete anche la sorpresa di scoprire che il museo, dopo questa ricerca, ha creato una piccola piantagione proprio di questi fiori: così, nella corte vicino al bookshop, potrete vederli tutti dal vero. Il libro di Francesca Ciaravino si intitola: Fiori dipinti Fiori in Giardino, Sillabe edizioni .