Il Buono, il Brutto e il Cattivo

Innanzitutto prima di immergervi nella lettura di questo post create l’atmosfera adatta e cliccate sulla colonna sonora

Appena partiranno le famose note della composizione di Ennio Morricone, capirete immediatamente di cosa stiamo per parlare!

La pellicola di Sergio Leone, in italiano Il Buono, il Brutto e il Cattivo, compie 50 anni e ora come allora rimane una pietra miliare nella cinematografia occidentale. Considerato il capolavoro degli spaghetti western, il film ha avuto un profondo impatto sulla cinematografia e sulla cultura posteriori. Il genere creato da Sergio Leone fra gli anni 60′ e 70′ del secolo scorso, e sua eredità, era girato con budget limitati, cosa che portava necessariamente ad innovazioni coraggiose che sfociavano in originali tecniche di narrazione. Fin dall’inizio della pellicola si intuisce che il lavoro di Leone sarà di spavalderia visiva, un’opera in cui  non è tanto importante cosa accade, ma come accade. Nella scena finale, considerata ad oggi, una delle più belle scene mai girate, Leone rinunciando al taglio e al montaggio della pellicola, che accorcia e affretta i tempi eliminando tutto ciò che non sembra influente sulla storia, è molto più interessato a salvare il momento, a renderlo durevole, creando una suspence che si infrangerà nell’esplosione della pistola. Insomma cristallizza il tempo e l’azione prima del gran finale. Le pellicole di Sergio Leone sono entrate a buon diritto nella storia del cinema e hanno influenzato registi del calibro di Quentin Tarantino (che cita l’illustre predecessore in numerosissimi film da Pulp fiction a Kill Bill e Django unchained) Martin Scorsese, Robert Zemeckis, Brian De Palma e tanti altri.

 

Febbre da Oscar

beasts of the south

Lincoln di Steven Spileberg, Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow, Argo di Ben Affleck, Django Unchained di Quentin Tarantino, Vita di Pi di Ang Lee, Silver Linings di David ‘O Russell, Beasts of the Southern Wild di Benh Zeitlin,  Les Miserables di  Tom Hooper e Amour di Michael Haneke, questi sono i nove film che il 24 febbraio si contenderanno l’ambita statuetta dell’Oscar come migliore pellicola dell’anno.

Di tutto è stato già detto dei mostri sacri presenti nella lista, parlo di Spilberg, della Bigelow, di Tarantino, di Ang Lee, ma a sorpresa quest’anno viene presentata una pellicola che ha già alle sue spalle una lunga lista di premi vinti (premio della giuria al Sundance Festival e la Camera d’Or a Cannes, solo per citare i più famosi) Beasts of the Southern Wild di

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Film indipendente realizzato con un budget ridicolo rispetto a quello delle altre pellicole in gara è stato incredibilmente interpretato da una bimba che all’epoca delle riprese aveva poco più di sei anni (e che è candidata all’Oscar come migliore attrice protagonista!). La storia é una favola moderna in cui si muovono personaggi tratti dalla realtà, ma raccontati con poesia e amore dal giovane regista esordiente Benh Zeitlin. È la storia dell’educazione di una bambina e della sua crescita, in cui il sentimento si scontra con la durezza della vita, tutto ciò a rendere più forte la protagonista.

La pellicola è considerata un outsider degli Oscar, pochi scommettono sulla sua vittoria, noi facciamo il tifo per lei!