#nomakeupselfies

selfies1Sapete cos`è il #nomakeupselfies? È una campagna di fundraising per la ricerca sul cancro partita dall’UK in cui le donne postano su twitter e facebook la propria foto senza trucco chiedendo una piccola donazione da effettuare attraverso un numero telefonico da comporre e “nominando” altre donne invitandole a fare lo stesso. Si crea in questo modo una catena virtuosa di donazioni che in Gran Bretagna ha toccato i due milioni di sterline.

Questa pratica è diventata virale, sebbene le campagne istituzionali di raccolta fondi per la ricerca trovino normalmente grandi donatori e sostenitori. La ragione è da ricercare forse nella facilità di adesione alla campagna, nel percepire che si sta realmente facendo qualcosa per battere questo male alieno.

Un grande successo dunque, ma come sempre accade, allo stesso tempo sono state sollevate molte obiezioni a questo modo di procedere.

Innanzitutto molti hanno criticato questo gesto come fine a sé stesso, come un qualcosa che ci fa stare bene dandoci l’illusione di fare un non so che di concreto, come se realmente mostrarsi senza trucco sia un sacrificio significativo nella campagna contro il cancro. Altra critica che viene mossa è quella di aver trasformato la campagna in una  “questione femminile” (sebbene non ci sia nessuna specifica che si tratti della ricerca sul cancro al seno, alle ovaie o quant’altro), inoltre considerare mascara e rossetto di vitale importanza per ognuna di noi è alquanto riduttivo. Molti dunque hanno considerato tutto ciò un esercizio di narcisismo di massa che apre la strada a campagne di raccolta fondi ben meno meritevoli, e gli stessi ex malati di cancro spesso hanno postato commenti sarcastici sulla procedura. Senza parlare (ed è notizia di oggi) che poiché molti messaggi hanno riportato numeri di telefono sbagliati, le donazioni sono arrivate ad enti che nulla hanno a che fare con la ricerca sul cancro: dall’UNICEF al WWF!

Resta la cifra incredibile racimolata in pochi giorni e questo ci fa porre sempre la stessa domanda: il fine giustifica i mezzi?

British Christmas

Christmas puddingSi dice che fu Sant’Agostino, una volta sbarcato in Inghilterra, a importare sull’isola la tradizione del Natale. Era il 568 o giù di lì e gli Angli, come sempre accade, non sostituirono le loro credenze e le antiche tradizioni, le fusero con le nuove creandone di originali. Ad esempio, l’usanza di baciarsi sotto il vischio o usare l’agrifoglio come centrotavola porta fortuna e deriva dalla millenaria tradizione druidica.

Strana terra l’Isola, sulla cena di Natale si racconta che nel medioevo un notabile fece cuocere una pie (una torta) di nove piedi di diametro  (quasi tre metri), pesante 75 chili i cui ingredienti comprendevano oltre a due sacchi di farina e una quantità impressionante di burro anche 4 oche, due conigli, 4 anatre selvatiche, 2 chiurli, 6 piccioni, due lingue di bue, 7 corvi, beccacce, beccaccini e pernici…

Per fortuna a Natale in UK oggi si mangia un po’ più leggero! Il tipico Christmas Dinner include tacchino arrosto, o oca, cavoletti di Bruxelles, patate arrosto, salsa di mirtillo, salsicce arrotolate nella pancetta e sebbene alcuni affermino che la tradizione del tacchino fu introdotta da Enrico VIII (ma quante ne ha combinate…), pare che invece essa sia figlia del benessere del ventesimo secolo.

La cosa però nella quale gli inglesi sono insuperabili sono i dolci, a Natale la tavola ne é ricoperta e fra tutti spicca il Christmas pudding bomba calorica che si mangi con la crema al brandy.

Una specie di babà ai frutti canditi  all’interno del quale la tradizione vuole sia inserita una monetina d’argento che porterà fortuna e danaro a chi la troverà sotto i denti (a meno che non se li rompa…)

Eccovi dunque la ricetta del famoso Christmas Pudding

500 g di frutta secca assortita

60 g di prugne tritate

45 g di ciliegie candite tritate

60 g di mandorle tritate

40 g di carote grattugiate

stampi per pudding

40 g di mele grattugiate

scorza e succo di un’arancia

3 cucchiaini di melassa

3 cucchiaini di brandy

1 uovo

60 g di burro sciolto

60 g di zucchero poco raffinato

un  pizzico di peperoncino

60 g di farina

60 g di pangrattato

Unite tutta la frutta in una ciotola con il brandy eil succo di arancia. Al composto aggiungete l’uovo, il burro ben morbido, lo zucchero, la farina , il peperoncino e il pangrattato, Amalgamate bene e lasciate riposare almeno mezz’ora al fresco.Riempite con il composto uno stampo da pudding (assolutamente introvabile fuori dall’Isola, ma un pentolino andrà benissimo anche se non darà al pudding la classica forma a palla di Natale…) e cuocetelo a bagnomaria per 6 ore a fuoco molto basso. C’est tout¨La guarnizione naturalmente sarà l’agrifoglio e dovrete incendiarlo con un cucchiaio di brandy prima di servirlo con altro brandy e crema!