L’inferno sono gli altri!

L'inferno sono gli altri!
L’inferno sono gli altri!

Siamo tutti diventati paranoici… è vero. Magari non la mia generazione e quelle precedenti, ma a partire da quella successiva siamo diventati utilizzatori seriali dei social network. Dove sei, con chi sei, cosa fai, cosa pensi, cosa mangi, tutto viene diligentemente portato alla conoscenza di followers, amici, non amici, lontani parenti, ex compagni di classe, perfetti sconosciuti.

Ma chi non vuole sottostare alle regole del social networking cosa può fare ? Niente paura incominciano ad apparire applicazioni ad hoc.

La prima applicazione che vi voglio presentare è Ennemybook che come recita il sito è un «servizio anti-sociale che ti disconnette dai cosiddeti amici attorno a te ». Infatti l’applicazione pone un rimedio agli effetti di Facebook e permette di gestire i nemici in modo efficace come si gestiscono gli amici su Facebook. Alla lista dei nemici puoi aggiungere le ragioni dell’inimicizia, puoi mandare notifiche ai nemici, puoi vedere chi ti ha inserito nella propria lista di nemici ed eventualmente puoi diventare amico dei nemici dei tuoi nemici… Decisamente catartico!

Altra chicca del momento è l’applicazione Hell is other people (L’enfer, c’est les autres, l’inferno sono gli altri, mutuato da J.P. Sartre) che oserei definire l’accessorio dell’estate per il misantropo. Attraverso Foursquare (l’applicazione che consente di mostrare in tempo reale dove sei) infatti Hell is other people mappa la posizione dei tuoi “amici”  in modo da potersi tenere ben lontani da chiunque tu conosca. Geniale, l’autore lo definisce un esperimento di anti social media!

Allora per questa estate è chiaro, se non volete confondervi, raggrupparvi, farvi notare ecc ecc non si deve far altro che usare questi mezzi… la cosa migliore? Disconnettersi totalmente dalla rete, almeno per un po’

Autore: italianintransito

Storica per amore dei fatti, accanita lettrice per passione, scrittrice a tempo perso. Il blog è una finestra sul mondo, un modo per far sentire la propria voce da un luogo non lontano geograficamente, ma distante anni luce dal mio passato. Condivido ciò che scopro e ciò che so cercando di non perdere mai l'entusiasmo per quello che vedo.

1 commento su “L’inferno sono gli altri!”

  1. L’ha ribloggato su antropologia e sviluppoe ha commentato:
    Affascinata da questo post.
    Leggo di un’applicazione che gestisce i nemici come si gestiscono gli amici su Facebook. “Alla lista dei nemici puoi aggiungere le ragioni dell’inimicizia, puoi mandare notifiche ai nemici, puoi vedere chi ti ha inserito nella propria lista di nemici ed eventualmente puoi diventare amico dei nemici dei tuoi nemici…” E di un’altra che dovrebbe localizzare chi conosci per poter evitare di incontrarsi.
    Insomma i social network sono sempre più accessoriati per giocare alla socialità umana. Penso a mia figlia che ha 21 anni.
    Mi riaffiora un ricordo. Un giochino che andava di moda quando mia figlia era piccola. Si chiamava Furby ed era un animaletto robotico e interattivo. Poi è stata la volta del Tamagotchi, ricordate? Dicevano che questi giochi erano funzionali perché insegnavano ai bambini a prendersi cura. In realtà quello che rendeva nuovi questi giochi era che nascevano come giochi neutri, pur essendo collegati alla cura. Ricordo anche le polemiche. Si parlò di choc da pulcino. In effetti il T. moriva se non ti prendevi correttamente cura di lui. Il gioco era nato per un target sessualmente indistinto, ma è stato poi rivisto in ottica sempre più destinata alle bambine..

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