
Abbiamo sempre avuto il desiderio di dare vita alle cose inanimate, un retaggio forse di quando eravamo bambini e riuscivamo a parlare e a dare voce agli oggetti.

Massimo poi sarebbe poter far parlare le opere d’arte, dare voce a quel dipinto o a quella scultura che l’artista ha realizzato e ha bloccato nella materia.
In questo campo il cinema ha giocato un ruolo decisivo. Memorabile la cavalcata di Mary Poppins e Bert, quando entrano nel paesaggio disegnato con il gesso per terra. Egualmente sorprendenti sono le voci dei personaggi dipinti della quadreria della scuola di Hogwarts nella saga di Harry Potter. E che dire della visita animata che ci propone il museo di storia naturale di New York, nel film Una notte al museo! Oppure (ma la lista sarebbe lunghissima) della statua equestre di Garibaldi che nel film di Soldini Il comandante e la cicogna parla e discute con un altra statua?

Far parlare le opere d’arte ci aiuta ad immergerci in esse, nell’ambiente sociale e nel mondo culturale dal quale provengono. Insomma, serve ad avvicinarle maggiormente. Di questi tentativi ne sono stati fatti tanti. In questi giorni avevo tra le mani un libretto edito da Polistampa nel 2011, a cura di Maria Valbonesi, intitolato Donne di quadri. Il libro si compone di sedici dialoghi inventati tra figure di dipinti famosi. Così, per esempio, si può leggere il dialogo tra Salomè e Giovanni Battista, la cui testa finì sul piatto durante il banchetto per il compleanno di Erode (la scena è stata mirabilmente affrescata dietro l’altare maggiore del Duomo di Prato, nel XV secolo, da Flippo Lippi). Oppure leggere un dialogo dei due coniugi Lydig ritratti da Giovanni Boldini (1842-1931) nel quadro la Passeggiata al Bois de Boulogne. Le parole cercano di riportare l’atmosfera del tempo. Ad esempio : “ dove stiamo andando così in fretta?” chiede la signora “Nowhere, mia cara , nowhere- L’unico luogo verso il quale valga la pensa correre”risponde il marito .

A volte capita invece che la fortuna voglia che a raccontarci l’arte del passato sia un’artista contemporaneo. In tal caso è ancor più bello: l’arte si somma all’arte e viene fuori qualcosa che difficilmente si può dimenticare. Mi viene subito in mente la famosa video installazione The Greeting, dell’artista Bill Viola. Tramite quest’opera Bill Viola ci ha permesso di avvicinare e incontrare nuovamente e in maniera diversa il quadro della Visitazione del Pontormo, di Carmignano. Il video ha la forza di far riaffiorare l’intensità e l’energia che sprigiona l’incontro tra Maria e Sant’Elisabetta e in questo caso le parole sono superflue.