
Da qualche anno la rivista Monocle pubblica una classifica delle città che offrono la migliore qualità di vita. Raramente, se non mai, una città italiana vi è stata menzionata. Eppure Monocle ha appena pubblicato un numero tutto dedicato all’Italia. Come mai, viene da chiedersi? Lo spiega bene l’editoriale della rivista: l’Italia, nonostante un settore pubblico e una classe politica che fanno acqua da tutte le parti, ha la capacità di industriarsi in mille campi, creando uno stile di vita sempre capace di attrarre attenzione dal resto del mondo.
E’ lo stile creato dalla moda, ma anche dai moltissimi artigiani che rendono unici i nostri prodotti. La rivista parla della grande sartoria napoletana, come delle belle cotonerie del nord. Parla di artigiani giapponesi che sono venuto a stabilirsi in italia per lavorare nel clima di saper fare che pervade certi nostri luoghi. Ma parla anche della nostra meccanica strumentale e di certe nicchie tecnologiche in cui siamo assai bravi. Parla di una realtà operosa e attiva che si fa rispettare nel mondo, nonostante la pochezza spesso dimostrata da chi ci rappresenta. La rivista definisce questa nostra reputazione legata al fare come una forma di “soft power”, un modo di affermarci non grazie ai grandi schemi di potenza nazionale ma grazie alla capacità di imporsi in una qualche dimensione di vita. E dice anche che un bel sostegno a questo soft power lo danno proprio gli italiani all’estero: con la loro bravura e il loro lavoro sono i migliori ambasciatori dello stile italiano.