Due momenti diversi, entrambi vissuti da poco, mi vengono in mente pensando ad Art Basel la fiera d’arte contemporanea più famosa del mondo, da ieri lanciata con le anteprime dedicate ai vip e aperta fino al 22 giugno.
Il primo è una visita a Palazzo Vecchio, a Firenze, il secondo invece è una sfilata di moda a cui ho assistito in questi giorni a Ginevra. Palazzo Vecchio, che divenne dal 1540 la dimora della famiglia Medici, impressiona per i sontuosi ambienti e mostra come l’arte possa essere al servizio della potenza e del prestigio dei suoi collezionisti. La sfilata di moda, invece, presentava bellissime modelle con i loro abiti preziosi e scintillanti, mostrate quasi come opere d’arte viventi, come oggetti animati del desiderio, su dei piedistalli, alla fine della sfilata vera e propria.
Dunque io compro se vengo attratto dal desiderio di possesso e compro l’arte se essa può essere messa al servizio della mia persona.
A Basilea sono attesi per l’evento 70 mila tra collezionisti e appassionati d’arte di tutto il mondo. E così mentre 285 gallerie da 34 paesi e 4.000 artisti si stanno collocando con le loro opere in vendita nel padiglioni della fiera, cerco di immaginarmi il ritratto del collezionista del XXI secolo. Ne viene fuori una figura multiforme: in primis un investitore, ma anche una persona che vuole esserci, qualcuno attratto da tutto ciò che è fermento e novità artistica, che vuole possedere, che non ama restare indietro. Il collezionista del XXI secolo sa bene che l’arte può essere usata come un veicolo per la propria visibilità, soprattutto nell’ambito del mondo che conta.
E’ poi un male tutto questo? Anche se la figura non sembra essere tra le più simpatiche, basta pensare alla bellezza del salone del Cinquecento a Firenze. Se l’arte rimane un desiderio, con buona probabilità, farà la fortuna delle generazioni future.
Così in marcia, caro collezionista di oggi, perché a Basilea un solo giorno non ti sarà sufficiente per vedere tutto: ad esempio quest’anno per la prima volta ci sarà una sezione dedicata alla performance (da non perdere, la sezione si intitola 14 Rooms); ci sarà poi una nuova estensione della fiera, progettata da Herzog & De Meuron. Potrai, collezionista contemporaneo, anche andare a spasso per la città a visitare la sezione Parcours, composta da installazioni urbane. Prima di perderti tra le gallerie, avrai l’appuntamento con Unlimited dedicata a installazioni ambientali di grandi dimensioni, pensate per collezionisti molto coraggiosi o per musei in cerca di opere permanenti.
Inutile poi ricordare che per l’occasione anche i musei della città ospitano cose molto interessanti come la mostra dedicata a Gerard Richter, alla Fondazione Bayler, o quella sul designer Konstantin Grcic, al Vitra Museum.

si dovrebbe approfondire la figura del collezionista del xxi sec.
secondo me potrebbero esserci molte sorprese
lo penso anch’io