Sebbene la votazione sia avvenuta di venerdì 17, data non certo considerata fausta dai più, Matera ce l’ha fatta! Nel 2019 sarà capitale europea della cultura per l’Italia.
Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire cosa significa diventare “capitale europea della cultura”. Dal 1985 l’Unione Europea dona la possibilità ad una città europea di manifestare la sua vita e il suo sviluppo culturale. “Uniti nella diversità”, è il motto della UE e il leitmotiv di queste candidature. “Ventotto Stati per un melting pot culturale non indifferente: lingua, letteratura, teatro, arti visive, architettura, artigianato, cinema, televisione diversi ma che fanno parte del patrimonio culturale europeo…l’obiettivo è quello di valorizzare la ricchezza, la diversità culturale e i tratti comuni, migliorare la conoscenza che i cittadini hanno gli uni degli altri e favorire la presa di coscienza dell’appartenenza ad una medesima comunità…Il titolo viene assegnato ad una città per un determinato anno e le candidate hanno la possibilità di associare al loro programma un territorio regionale, così come hanno fatto Lussemburgo ed Essen rispettivamente nel 2007 e 2010.
Una città non viene investita di tale ruolo unicamente per ciò che che ha fatto ma soprattutto per il programma di eventi culturali particolari che propone di organizzare nel corso dell’anno di candidatura. Per questo motivo, la città è invitata a sfruttare le sue particolarità e a dar dimostrazione di una grande creatività che dovrà fornire al programma il carattere di eccezionalità”. (Fonte europarlamento 24)
Le città che diventano capitale europea della cultura ricevono dalla UE non una sovvenzione, come accadeva in passato, ma un “premio” di 1,5 milioni di euro.
Dunque Matera ce l’ha fatta e noi non vediamo l’ora di usufruire dei progetti e culturali che ha presentato per divenire candidata sicuri che questa città ce la possa fare a dimostrare non solo all’Unione Europea ma al mondo intero di che pasta siamo fatti noi italiani!