
L’arte contemporanea può proporsi come esperienza accessibile e a tutti? Ci sono artisti che ci credono più di altri: una di questi è Claire Ashley. L’artista, scozzese di nascita, vive e lavora ormai da anni a Chicago; è una performer, pittrice e scultrice.

Lavora con i colori come lavorerebbe un’artista di street art, ma i segni invece di espandersi sui muri vivono sulle superfici di grandi forme gonfiabili che lei colloca nello spazio, invadendolo. Queste forme sono come delle masse informi, le sue installazioni si espandono nello spazio, lo occupano fino a debordare dagli edifici stessi. Quando le vedi creano stupore: sono come una giungla immaginaria; poi, quando l’artista ti propone di entrarci dentro e di far parte di una performance, ti divertono fino al pieno coinvolgimento dei tuoi sensi. Ashley con l’arte riesce a giocarci e farci giocare anche noi, il suo lavoro ricorda in qualche modo la libertà espressiva e felice delle composizioni di Joan Mirò.
Le sue opere, infine, non mancano d’ironia. Lo si può ben vedere nei titoli che sceglie, uno per tutti: l’opera della “Frizzleflopsqueezepop”?.
Speciale! E che titolo!