Di alpinisti e stilisti

al centro Vitale Bramani
al centro Vitale Bramani

A Milano è la settimana della moda! Tra capelli colorati e barbe da scapigliati ottocenteschi ci si diverte. Per vedere cosa gira di nuovo si passa dai soliti negozi e in uno di questi, a Corso Como, si trova il nome di un alpinista ardito degli anni trenta del novecento, collegato a quello di una creatrice contemporanea bravissima. Il primo è Vitale Bramani che inventò il Vibram , la super gomma per suole da scarpe di ogni tipo; l’altra è Ilaria Venturini Fendi che – col Vibram – ha creato una collezione bella da morire di borse, bracciali e scarpe. Venturini Fendi ha infatti inventato il marchio Carmina Campus, col quale riusa e ricicla ogni tipo di materiale, anche i fondi di magazzino delle tante (eccezionali) aziende italiane di materiali per abbigliamento e accessori. Stavolta sembra aver trovato il partner giusto: Vibram (un’azienda dalla storia di tutto rispetto) le ha fornito una base bellissima con tutti i suoi prodotti di fine serie. E lei ne ha fatto una collezione così divertente da far venire voglia di prenderla tutta.

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Carmina Campus

Ma ora basta parlare di moda: parliamo di alpinismo, perché mi piace raccontare la storia di Vitale Bramani. Aveva la passione per le montagne ed era bravo: chi si affaccia verso Ovest, dallo spigolo Nord del Pizzo Badile, sull’orlo  dell’enorme parte sottostante – dove corre la su via – ha un moto di vertigine tanto sfuggente e alta è quella muraglia di granito poco fessurato e liscio come una sogliola. Lui ci passò nel ’37 assieme a Ettore Castiglioni (un uomo generoso, che aiutò tanti ebrei a valicare le Alpi e scappare in Svizzera, per sfuggiate ai rastrellamenti dell’Italia nazi-fascista e razzista). Ed è proprio attorno al Pizzo Badile che Bramani vide una tragedia: alcuni alpinisti, costretti a scendere da una parete di roccia su un ghiacciaio, per una bufera, morirono assiderati perché non avevano scarpe adeguate per uscirne. Allora, infatti, si arrampicava su roccia con delle pedule di feltro, per avere maggiore aderenza. Ma sul ghiacciaio quelle pantofole servivano a ben poco. Ci voleva un materiale per delle suole che andassero bene per ogni terreno. Lui ebbe l’idea di farle in una gomma speciale e con una sagomatura che favorisse l’aderenza: andò da Leopoldo Pirelli e le fece. Basta morti sui monti per mancanza di scarpe adeguate!!! Vennero inizialmente applicate solamente agli scarponi da montagna, poi sono diventate  suole per tante tipi di scarpe diversi. Oggi quella gomma magica è su una delle collezioni di moda più belle di Milano.

Autore: italianintransito

Storica per amore dei fatti, accanita lettrice per passione, scrittrice a tempo perso. Il blog è una finestra sul mondo, un modo per far sentire la propria voce da un luogo non lontano geograficamente, ma distante anni luce dal mio passato. Condivido ciò che scopro e ciò che so cercando di non perdere mai l'entusiasmo per quello che vedo.

1 commento su “Di alpinisti e stilisti”

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