Il racconto viaggia su un biglietto

borneIl problema di aspettare in una sala d’attesa è che, se non ti sei portato diligentemente qualcosa da leggere, ripiombi sulle riviste che vengono messe gentilmente a disposizione, così dal dentista ti ritrovi a leggere esasperata Il dentista moderno (giuro, esiste), o dal commercialista La settimana fiscale. Non sto parlando del momento “parrucchiere” che deve essere religiosamente riempito con il gossip più becero, ma di tutti quei momenti di attesa che si profilano come perdita di tempo senza soluzione (mentre fai la fila per un documento, oppure aspetti per entrare in un ufficio pubblico, o ancora mentre batti i piedi aspettando il bus o il tram).

A Grenoble allora hanno pensato di ammazzare l’attesa in un modo decisamente geniale, installando in alcuni luoghi sensibili dei distributori non di caffè, non di snack, non di bibite, ma… di storie corte. Molto semplici, otto terminali cilindrici  con tre pulsanti attraverso i quali fare la scelta per ottenere una storia corta di uno, tre, cinque minuti, a seconda del tempo stimato d’attesa. La storia viene stampata su una sorta di lungo scontrino largo 8 centimetri, gratuitamente.

I distributori vengono alimentati e stampano racconti corti, brevi fumetti o poesie. Tutte le storie vengono messe a disposizione dalla Short Edition, la prima piattaforma digitale che raccoglie le fatiche di più di 9000 autori che scrivono solo ed esclusivamente storie corte, brevi fumetti e poesie, appunto. A tutti viene data la possibilità di dimostrare il proprio talento attraverso la pubblicazione, poco importa se su uno scontrino alla fermata del bus. Basta schiacciare un pulsante e il gioco è fatto, basta un distributore di parole e si può ammazzare il tempo intelligentemente.

‘wait here’ by philip luschen
‘wait here’ by philip luschen

Autore: italianintransito

Storica per amore dei fatti, accanita lettrice per passione, scrittrice a tempo perso. Il blog è una finestra sul mondo, un modo per far sentire la propria voce da un luogo non lontano geograficamente, ma distante anni luce dal mio passato. Condivido ciò che scopro e ciò che so cercando di non perdere mai l'entusiasmo per quello che vedo.

4 pensieri riguardo “Il racconto viaggia su un biglietto”

  1. Poveri editori o furbi editori ?
    mi piace pensare che qualcuno, non un motore di ricerca, ma un libraio vecchia maniera possa consigliare l’utente, che cerca una storia corta, ma che gli riempirà il tempo dell’attesa come un piccolo regalo.

    Mi intriga

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