Chi non ha vissuto la tragedia in questi giorni? Chi non si è fatto prendere dallo sconforto profondo leggendo i giornali e guardando i notiziari? Chi non ha provato orrore per i fatti accaduti a Parigi? Chi non si è chiesto come reagire a questa marea di dolore che ci è piombata addosso e che non fa altro che mostrarci la nostra assoluta impotenza?
Bacone nel sedicesimo secolo diceva Tantum possumus quantum scimus, che tradotto correttamente significa sapere è potere. Forse per uscire dall’impasse nella quale tanti di noi si trovano l’unica possibilità è cercare di capire quali sono le cause vicine e remote di questa assurda mattanza, per non cadere in sciocche quanto inutili generalizzazioni che non possono andare bene neppure davanti a un caffè al bar sport. Per comprendere, per saperne un po’ di più dal punto di vista storico e politico, ci viene incontro un articolo di Mario Giro, apparso ieri in Limes on line Parigi: il branco di lupi, lo Stato Islamico e quello che possiamo fare. Invito tutti a leggerlo e a meditarlo perché, come scrive Giro “occorre mettere in campo tutta l’intelligenza, la lucidità e la calma possibili, al fine di capire ciò che sta accadendo per trovare le misure adeguate. È da irresponsabili mettersi a gridare o agitarsi senza criterio: occorre prima pensare e comprendere bene”.
Pensare e comprendere bene, il pericolo infatti è che “se ci limitiamo a perdere la testa, invocando vendetta senza capire il contesto, infilandoci senza riflessione sempre di più nel pantano mediorientale e utilizzando lo stesso linguaggio bellicoso dei terroristi, non facciamo niente di buono” anzi finiremmo per fare esattamente il gioco di coloro che hanno pianificato ed attuato gli attentati di Parigi.