
C’è una frase che in questi giorni mi frulla per la testa: se impari presto a giocare con l’arte essa ti rimarrà amica per la vita. E’ così che mi immagino dovrebbe essere il nostro approccio con l’opera d’arte. Cominciando da piccoli nelle scuole, nelle piazze nei luoghi pubblici e nei musei. Perché per essere pronti ad accogliere tutte le informazioni “letterarie” su un’opera d’arte e trovarle divertenti e appaganti devi prima aver avuto una storia di amore con essa, ovvero una storia che parte dal cuore e dall’emozione. Mi piacciono i bambini sdraiati nei musei con la penna e il foglio, oppure quelli trasgressivi che tentano di arrampicarsi su un monumento o si sentano liberi di interagire dentro un’installazione. E’ in questa momento della vita che possiamo immaginarci in totale rapporto fisico con l’opera.

Proponete ai bambini di immergersi in luoghi non convenzionali innovativi pensati per liberare l’energia della creatività, per poi lasciarli usare tutti i sensi al fine di entrare in contatto con le forme dell’arte.
Leggevo l’interessante ricerca della studiosa Cecilia De Carli “Attraverso l’arte” (ed.Vita e Pensiero) e ho trovato una riflessione della pedagogista polacca Irena Wojnar dove affermava la tesi : “che l’arte, agendo sulla vita intellettuale, affettiva e morale della persona è lo strumento privilegiato per la formazione di uno spirito aperto”.

E visto il momento storico che stiamo vivendo più si coltiva uno spirito aperto e meglio sarà per tutta l’umanità. E allora mi auguro tanta arte per tutti.
