Nyon, cittadina pigramente distesa sui bordi del lago Lemano, è famosa ai più perché qui si trova la sede della UEFA (e dei suoi scandali), perché qui si effettuano i celebri sorteggi della Champions League, che stabiliscono con quale altra squadra si dovranno scontrare i più affermati Club di football d’Europa.
Pochi sanno però che qui, ad ogni inizio di primavera, si tiene uno dei festival cinematografici internazionali più originali ed “impegnati” che si annoverano in Europa, organizzato dalla Fondazione, che porta lo stesso nome del Festival, Visions du Réel
Fin dal 1969, quando ancora il festival si chiamava Nyon International Documentary Film Festival, gli organizzatori si sono sentiti attratti dalla possibilità di narrare cinematograficamente la realtà che ci circonda. Il reale è qui trasformato nella forma artistica contemporanea più originale e accessibile, il documentario, e ciò rende il Festival un esploratore delle realtà complesse della storia presente e passata. Il festival accoglie pellicole che mostrano il rapporto delle persone con il proprio mondo, poco importa se colto intimamente o raccontato con enfasi, e in tal modo offre punti di vista sempre nuovi e soprattutto mai stereotipati in quelle forme alle quali siamo soliti assistere.
Il programma del festival include lungometraggi, pellicole di lunghezza media e “corti”, 180 film da 49 paesi, tutti documentari, tutti incentrati sulla forza della realtà e quest’anno sulla speranza, incarnata dalla giovinezza, promessa dell’avvenire. Tutte pellicole animate da curiosità e volontà di comprendere, volte a moltiplicare lo sguardo su un pianeta sempre più complesso e spesso inaccessibile. Flash sulle vite delle persone, sulle loro paure, sulle loro speranze, sui loro sogni.
Il Festival si chiuderà il 23 di aprile, naturalmente sancendo un vincitore, il cui lavoro molto probabilmente non verrà conosciuto dal grande pubblico, ma che sicuramente avrà il pregio di aver lacerato in parte il velo che nasconde in qualche modo la realtà.