Botte da orbi. Oppure: tutti contro tutti. Lo intitolerei così l’ultimo film di Capitan America. Vi accade che tutti i supereroi, per via di certi casi assai curiosi, si mettono a menarsi fra loro, al fine di fermare un malfattore. E se ne danno di santa ragione (il cattivo è quello che ne busca meno di tutti!). Con tutta la potenza dei software di oggi, ci sono scene di lotta che lasciano col fiato sospeso. In certi momenti, quando Capitan America scazzotta un ex amico, viene quasi voglia di urlare: “Numi, l’accide!”. Ma poi il soccombente si riprende e – pin pun pam paff – rende indietro tutto cio’ che ha ricevuto, con i dovuti interessi: neanche fosse Asterix ubriaco di pozione magica. C’è chi diventa grandissimo, chi vola, chi crea campi magnetici, chi lancia autobotti e chi ferma gli aerei.
Le bombe son dappertutto. Manca solo una scena romantica. V’è appena un bacio, peraltro castissimo, in tutto il film (e che diamine, Capitan America non è mica un qualsiasi pomicione!). Certo, sorgono spontanee delle domande. Ma perché questi supereroi vivono in una bolla senza mai avere una vita vera? Ma non si fermano mai a riflettere sui casini che combinano? Chissà: non ci è dato saperlo. Bisogna accontentarsi della saggezza contenuta in un vecchio detto: felice chi conobbe la cagione delle cose.