Oggi in tutto il mondo si celebra la “giornata mondiale delle bambine e delle ragazze”. È incredibile che ancora oggi, nonostante l’evoluzione della società e dei costumi, si debba celebrare una giornata come questa per ricordare e sottolineare i diritti calpestati delle bambine e delle ragazze.
Eppure i dati raccolti dall’UNICEF parlano molto chiaro. Dai numeri risulta lampante che sono i più piccoli i soggetti più facilmente “sacrificabili”, in ogni tipo di società. Da oggi al 2030 si calcola che 69 milioni di bambini di età inferiore ai 5 anni moriranno per cause che potrebbero essere prevenute; 167 milioni vivranno in povertà e 60 milioni di bambini in età scolare non avranno accesso all’istruzione. Fra questi numeri impressionanti le bambine avranno la peggio, vittime di costumi e tradizioni ancestrali che non solo le segregano in casa ma che causano matrimoni infantili, mutilazioni genitali (MGF), maggiori abusi sessuali rispetto ai coetanei e il mancato accesso all’istruzione.
750 milioni di bambine saranno costrette a sposarsi, 200 milioni di giovani donne ancora saranno sottoposte alla mutilazione dei genitali, milioni di bambine saranno sottratte alla loro infanzia e dai loro studi perché sottoposte a un inaccettabile surplus di lavoro domestico o sottopagato.
Insomma la situazione è tutt’altro che rosea e nonostante sia decisamente migliorata rispetto a ciò che hanno vissuto mamme e nonne, ancora molto deve essere fatto. Dunque ben venga la celebrazione di questa giornata affinché tutti i bambini possano crescere in salute e in sicurezza, avere un sano sviluppo ed essere tutelati dalle discriminazioni.