
La terra trema. In Italia tutto sembra diventato fragile, ascolto per radio le notizie e vedo le immagini di luoghi che non ci sono più e di monumenti distrutti.
Il futuro da ora in poi è fatto di “rammendi”. Ricordo che l’architetto Renzo Piano un po’ di tempo addietro ha usato questa parola scegliendola per spiegare quali interventi occorra fare nelle nostre periferie. il suo intervento parlava di “rammendare le nostre periferie con i centri delle città”. I rammendi ora li dobbiamo fare dappertutto nei piccoli centri senza periferie, tra i diversi monumenti.
Cerco nell’arte per scegliere un’ immagine che possa venirmi incontro per questo momento angoscioso. L’immagine la prendo dall’artista Kader Attia. Lo scelgo perché l’artista francese di origine algerina lavora sul concetto di riparazione. La prima volta che ho visto il suo lavoro, era un paio di anni fa alla Biennale di Lione, Attia aveva ricucito le spaccature del vecchio pavimento di cemento. Bellissima idea, l’opera è dura come un cicatrice ma ogni punto è anche la ricerca e la speranza di ricostruire l’intergrità perduta. Il tentativo di ricucire tutti gli strappi e lacerazioni di questa terra malridotta.
ottimo vero, Kader Attia artista de Gli Ori
Molto forte quest’opera, bella scelta!
fa venire i brividi questa opera,a prima vista credevo che fosse l’immagine del solco della montagna avvenuto inseguito al terremoto