Il purista storcerà il naso, probabilmente qualche storico dell’arte griderà allo scandalo, altri se la prenderanno con l’operazione troppo commerciale, troppo popolare, troppo, troppo ecc.
Ma la mostra mutimediale allestita presso la chiesa sconsacrata di Santo Stefano al Ponte di Firenze (dal 26 novembre al 2 aprile 2017) può essere considerata come la nuova frontiera dell’innovazione artistica. La mostra propone la vita e i capolavori di Gustav Klimt attraverso 11 megaschermi che proiettano le sue opere più famose, ormai entrate a far parte dell’immaginario comune. Il bacio, L’albero della vita, Giuditta prendono vita sulle pareti del tempio sconsacrato. Come si apprende dal sito dello spazio espositivo: “Klimt Experience, graziealla coinvolgente colonna sonora, all’eccezionale impatto visivo delle immagini, riprodotte con definizione maggiore del full HD del sistema Matrix X dimension, alla straordinaria forza evocativa delle 700 opere selezionate e della ricostruzione 3D della Vienna dei primi del ‘900, nonché all’apporto didattico dell’area di introduzione alla mostra – allestita con supporti scenografici fisici, tavoli multimediali Touch-screen e oculous Samsung Gear VR – propone al visitatore un’immersione totale, senza soluzione di continuità, in un mondo simbolico, enigmatico e sensuale, dove si concretizza un’arte senza confini”