Almeno qui in Svizzera, siamo nel momento in cui camminando in campagna si vedono tanti denti di leone sui prati. Per chi come me non è un esperto, sono quei fiori gialli molto comuni e spontanei che in Toscana, nelle campagne, venivano chiamati piscialetto ( mi sono sempre domandava perché fino a quando ho scoperto che si possono mangiare e sono diuretici).
Quei fiori dicono anche qualcosa di noi.
Sono chiamati anche con il nome tarassaco e crescono al centro di foglie dentellate molto dure e resistenti; hanno radici profonde difficili da estirpare che sembrano delle fortificazioni piazzate a loro protezione.
Passata la fioritura, si richiudono in se stessi e i piccoli petali gialli cambiano di colore e divengono bianchi .
E’ il momento più bello: quei petali si riaprono per trasformarsi in bellissimi soffioni. I soffioni sono delle opere d’arte, sfere trasparenti e delicate: basta un semplice soffio per disperderne i piccoli peli nell’aria.
In fondo pensavo anche noi siamo come quei fiori gialli, cresciuti, i più fortunati dentro una famiglia che li ha protetti, luminosi e squillanti da giovani, bianchi e fragili da vecchi, pronti a morire e a lasciare piccole parti di noi nel mondo, chissà dove chissà quanto lontano.
L’ha ribloggato su paologori.