
Gli italianintransito ci fanno presto l’abitudine: vivere fuori dal proprio paese vuole dire vivere in un’isola. Nuovi comportamenti e nuovi modi di pensare, le amicizie si reggono sul presente perché non hanno agganci comuni con il tuo passato. Sull’isola il mare ti protegge e si impara a vivere una nuova vita.
Ci sono poi i viaggi e i rientri in patria, le feste, qualche occasione speciale ma c’è un viaggio in modo particolare che accomuna tutti noi in transito ed è il viaggio che intraprendiamo quando un genitore anziano gravemente malato ci riporta nelle nostre città di origine. Sono viaggi tristi e malinconici velati di ombre, rabbia e impotenza per non esserci riusciti a stare abbastanza vicini.
Quando tutto è finito torni indietro, gli amici in transito ti aspettano e tu senti una specie di abbraccio che ti fa un gran bene. Questi amici non hanno vissuto con te i momenti tristi dell’addio ad una persona a te cara, non conoscono la tua storia ma ti aspettano .
Il loro è un abbraccio sincero di chi, sospeso come te nel nulla, ha imparato a galleggiare.