A volte bisognerebbe dare sfogo ai più bassi istinti e urlare (nel mio caso scrivere) una bella lista di cose che detestiamo, che magari non pensiamo veramente o che abbiamo pensato una sola volta nella vita, ma che, se esternate, forse potrebbero far calare la nostra pressione sanguigna (e sicuramente anche la nostra popolarità). Cose che la nostra buona educazione ci impedisce di elaborare con precisione o che i nostri pregiudizi ci sbattono in faccia anche se non vogliamo. Cose di cui ci vergogniamo e che non abbiamo il coraggio di comunicare, cose che ci siamo ritrovati ad avallare sapendo di sbagliare, spesso banali e superficiali ma che ci urtano e ci fanno perdere la pazienza.
Io incomincio, ma è un esercizio difficile e faticoso.
Fra le cose che detesto c’è
chi si prende troppo sul serio
fare la spesa il sabato pomeriggio
i camper
i dibattiti in tv
chi fa il furbo e salta la fila
i borselli e i pantaloni a pinocchietto
chi ha un’opinione (infallibile) su tutto e su tutti
l’atteggiamento di chi si aggira nei musei o nelle mostre di arte (sopratutto di quella contemporanea) con sguardo sognante e atteggiamento da vestale, annuendo con occhio bovino anche davanti alle provocazioni più palesi.
chi proprio non riesce a dire grazie e scusa
chi deve competere su tutto con tutti
il raffreddore
gli inseguimenti in auto e le scazzottate nei film
chi ha paura di dimostrare la propria vulnerabilità
chi non ride fino alle lacrime quando cade in pubblico
… tutto ciò è un’infinitesima parte di quello che detesto, ma lascio a voi la possibilità di aggiungere argomenti a questa lista, fatelo e scrivetecelo, sicuramente vi farà bene.
Odio chi pretende di sapere quello che vuoi meglio di te, chi urla la mattina sui mezzi pubblici, la voce della pubblicità di Spotify (ma non abbastanza da passare a Premium), chi pensa che scegliere sia pericoloso… Come inizio può andare? 😉
Bel post, mi sono proprio divertita, anche a commentare!
AH ah ah! Come inizio è perfetto! Spero che tu abbia buttato giù un po’ di pressione!
Io sono ben connessa con la mia parte odiante, è venuto spontaneo e, sì, un po’ è servito!