Chi bussa alla mia porta?

La porta serve per creare un passaggio.

Ho un’amica che questa settimana mi diceva di aver usato la passione per il colore come porta per arrivare a Dio. Il Papa ha aperto in questi  giorni la prima Porta Santa del Giubileo in un paese africano sconvolto dalla guerra civile.news50854

La porta graffiata e consumata dipinta da Giacomo Balla nel 1902 e intitolata Fallimento mi ha sempre impressionata: una porta chiusa, dipinta per metà e che si apre sulla strada E’ malinconica, esprime un senso di abbandono ma poi sembra anticipare, in quei graffi arrabbiati e arruffati che porta su di sé, il primo modello per il linguaggio della street art.

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Giacomo Balla, Fallimento, 1902

Due giovani artisti bolognesi (si fanno chiamare con un nome solo: Antonello Ghezzi) hanno realizzato due anni fa un’opera che consisteva in una vera porta: si apriva solamente quando le si sorrideva.

La maggior parte delle città italiane si distinguono per avere delle porte che si aprono nel perimetro delle vecchie cinte murarie. Ognuna di quelle porte oggi è un anello della storia locale.

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Antonello Ghezzi, La porta del sorriso

Nel 1401 viene indetto a Firenze il  concorso per la decorazione della porta Nord del Battistero e fu vinto da Lorenzo Ghiberti. Da lì comincia l’Umanesimo.

Nel paese delle meraviglie, Alice segue il coniglio bianco e raggiunge un vestibolo con tante porte chiuse; l’unica porta che le riesce aprire con la chiave d’oro è piccolissima e ciò’ la costringe a bere una pozione magica per potervi passare.

images-2La porta offre due possibilità aprire o chiudere.

Il nuovo anno è alle porte: apriamoci alle novità e alle persone che ci circondano.

Le mille luci dell’arte

Antonello Ghezzi, Luminarte,2013
Antonello Ghezzi, Luminarte,2013

La città di Pistoia è un gioiello in Toscana. La sua piazza del Duomo è considerata come una delle più belle d’Italia. In questi giorni, durante le feste natalizie, l’intero centro storico è diventato un’opera d’arte con uno spettacolare allestimento di luminarie.  Luminarte 2013 è il primo appuntamento di un’iniziativa ideata dall’associazione Utopias! e finanziata dai commercianti pistoiesi per rilanciare la città.

Antonello Ghezzi
Antonello Ghezzi, Luminarte 2013

Immaginatevi un grande allestimento di luci pensato da due giovani artisti, Nadia Antonello e Paolo Ghezz,i e con loro immaginatevi il lavoro di una delle  più importanti ditte costruttrici di allestimenti luminosi: la De Cagna di Maglie, in provincia di Lecce. Insieme hanno istallato una grande apparato di luci, dal carattere onirico e fantasmagorico, nella piazza del Duomo, a ridosso dell’antico palazzo del Tribunale e di fronte a quello del Comune. Un’opera che si relaziona con la piazza aprendo prospettive straordinarie e creando suggestioni da set cinematografico. Inoltre le vie del centro sono addobbate da stelle luminose che conducono a questa grande istallazione. Tutta la città è pervasa da luci diverse dal solito che la trasformano in un luogo incantato, un paesaggio fiabesco. Ma c’è di più. Antonello e Ghezzi hanno scritto un racconto di Natale che ha una particolarità: non ha una fine. Contiene un segreto. L’arcano è stato celato all’interno della grande luminaria e sarà svelato soltanto alle 18 del giorno di santa Lucia, il 13 dicembre. Il giorno più corto dell’anno, quello dove c’è maggior bisogno di luce, tutta la città, i visitatori, i curiosi e i turisti, si ritroveranno ad attendere lo svelamento del segreto. Gli artisti – noti per la loro capacità di creare opere che si relazionano fortemente con il contesto sociale – hanno lavorato sul concetto più profondo del Natale, quello dell’attesa, dell’avvento, in un progetto dalle caratteristiche veramente uniche.

In questo modo, quest’anno per la prima volta, i pistoiesi potranno dire che qualche volta le favole, con la partecipazione di tutti, si possono avverare!