Cammina cammina

imgresA me piace camminare. Ogni occasione è buona per farlo, e cosi’ dovevano pensare i nostri maggiori, che usavano il camminare anche per tante manifestazioni di devozione. Processioni, rogazioni, pellegrinaggi: tutti consistevano nell’esprimere un sentimento religioso mettendosi in cammino. Da piccola, i miei mi portavano alla Via Crucis: si snodava sulle colline di casa, con le  fiaccole a illuminare il cammino e con le stazioni marcate da tante edicole. Mi ricordo che questo camminare, con tanto di interruzioni di preghiera, mi annoiava un po’. Oggi invece lo vedo con occhi diversi e ho scoperto che anche altre culture hanno simili espressioni religiose.

Santuario di Loreto
Santuario di Loreto

Di recente, pero’, ne ho trovata una, di queste espressioni, che non conoscevo assolutamente e che mi ha colpito: la notte tra il prossimo sabato e la prossima domenica, si terrà un pellegrinaggio pubblico da Macerata sino a Loreto, al celebre santuario. L’unicità dell’evento è data dal fatto che i devoti partono dallo stadio (vi partecipano centomila persone ogni anno!) di Macerata per percorrere quasi 30 chilometri, camminando tutta la notte su e giù per le belle colline marchigiane. Lungo la via, case e negozi rimangono aperti per rifocillare e aiutare i pellegrini, in una commovente gara di solidarietà.Tre vescovi, di tre antiche diocesi locali, camminano coi fedeli che sono veramente persone di ogni età e condizione fisica. Una camminata faticosa,  tanto che Papa Francesco, nel corso della sua tradizionale telefonata di auguri ai pellegrini, ha anche invitato scherzosamenteimgres-2gli organizzatori a non far stancare troppo i suoi vescovi, che hanno qualche anno sulle spalle.

Passo dopo passo

camminare 2

“Non posso che meditare camminando” scriveva Jean Jaques Rousseau nel nono libro delle sue Confessioni-non appena mi fermo smetto di pensare, la mia testa non procede che con i mie piedi” ( dal libro di Robert Macfarlane, Le antiche vie, Einuadi 2103).
Da un paio di anni ho fatto una scoperta che mi ha cambiato la vita: camminare. Non sono un tipo atletico, tutt’altro; ma per caso e senza saperlo camminare mi ha aiutato a superare momenti difficili e a cancellare pensieri sgradevoli.
I sentieri “nutrono e rallegrano lo spirito ”.

festival
Forse anche per questo mi sono subito incuriosita per l’annuncio del Festival del camminare, che si terrà a Bolzano nei giorni che vanno dal 23 al 25 maggio. Un festival molto interessante in cui i camminatori non avranno modo solo di approfondire la propria passione dal punto di vista pratico dell’escursione ma potranno anche riflettere sulla filosofia e l’arte del camminare. Chi vuole al festival ci può anche arrivare a piedi. Ma nel programma, oltre a conferenze workshop e proposte di passeggiate, si terrà anche il raduno europeo delle joelettes che, non sapevo, sono le carrozzelle da fuori-strada che permettono ai disabili di partecipare alle escursioni in montagna.
Se poi al piacere personale di sentire le vostre suole aderire al sentiero, unite quello di leggere letteratura da viaggio, vi consiglio senz’altro di leggere i racconti dello scrittore-camminatore inglese Robert Macfarlane (Il volume Le antiche vie, elogio del camminare, Einuadi, 2013): “camminare per favorire la vista e il pensiero, e non il ritiro e la fuga; i sentieri non solo come mezzi per attraversare gli spazi, ma anche come vie per sentire, per essere, per conoscere” .

Richard Long, A Circle in the Andes
Richard Long, A Circle in the Andes

Infine se assieme al camminare la vostra curiosità va anche all’arte vi segnalo un artista anch’egli inglese, Richard Long, disegnatore del territorio, esponente della Land Art, che ha fatto del suo passo lo strumento per realizzare le sue opere d’arte. L’artista cammina e cammina in luoghi deserti, raccoglie pietre e le dispone in forme geometriche primarie, come strisce o cerchi, e lascia le sue tracce che si confondono con la natura.