Tempo di castagne

CASTAGNE-COP

E’ arrivato il momento giusto per andare a raccogliere le castagne, questo anno promette bene e sembra che non torneremo a casa a mani vuote. A casa nostra è tempo di castagnacci e mia sorella specialista di famiglia ne cucina uno davvero speciale.

Castagnaccio con le meleHMzQqrFYDUS3MtcV7PuMgM2uAok8pDeaLn3IgSE6TOUPzCaAmQh3A

200 grammi di farina di castagne

2 cucchiai di cacao amaro

60 grammi di zucchero di canna

2 cucchiai di miele

5 dl di latte

1 uovo

2 mele

rosmarino

40 gr. di uvetta

30 gr. di pinoli

olio /sale

Tostate la farina di castagne e unite il cacao. Aggiungete lo zucchero un po di sale, versate il latte , il miele , l’uovo sbattuto e 3 cucchiai di olio. Amalgamate gli ingredienti fino ad ottenere un composto fluido.

Mettete a bagno l’uvetta . Sbucciate le mele e tagliatele a dadini e uniteli all’impasto.

Versate il composto in uno stampo foderato con la carta da forno bagnata e strizzata. Distribuite l’uvetta e i pinoli e un po’ di rametti di rosmarino . Cuocete in forno già caldo a 200 gradi per circa 30 minuti . Lasciate raffreddare e servite .

Dolce autunno

Se cercate tronco di castagne, rotolo di castagne o salame di castagne e via dicendo vi appariranno sul web un bel numero di risultati. Tante ricette sicuramente gustosissime, ma tutte elaborate e complesse. Nessuna delle ricette che ho letto dava le dosi di quello che in famiglia corrispondeva al tronco di castagne, dessert assolutamente autunnale, irripetibile in altri periodi dell’anno, che mia suocera sfoggiava in tutte le ricorrenze più importanti!

Ho detto sfoggiava, sì, perché lei lo faceva alla vecchia maniera, sbucciando le castagne, facendole bollire spellandole con delicatezza affinché non si rompessero, passando così una mezza giornata dietro quella che sarebbe stata la degna conclusione di una cena con i fiocchi!

Io sono un po’ pigra, non ho voglia di buttarmi in complicati procedimenti e soprattutto ho trovato qui i marroni già bolliti e sbucciati… Il risultato è stato che il rotolo di castagne compare molto più sovente sulla mia tavola ed ogni volta ringrazio mentalmente la nonna Nina che lo ha tramandato.

Saltato lo scoglio della preparazione delle castagne il resto è davvero moto semplice.

È necessario avere

500 g di marroni bolliti e sbucciati (quelli già pronti come ho detto vi faranno risparmiare tempo e andranno benissimo)

125 g. di burro

150 g. di zucchero (ma la dose può variare secondo il vostro gusto)

una tavoletta di cioccolato fondente

biscotti sbriciolati (ma io non li metto e ricordo che la nonna Nina li metteva solo se le sembrava le castagne non fossero abbastanza)

un cucchiaio di marsala (ma io non lo  metto)

In una terrina schiacciate con lo schiaccia patate le castagne, aggiungete il burro sciolto con la tavoletta di cioccolato di cioccolato e lo zucchero. Mescolate ben bene aggiungete biscotti e marsala se lo gradite.

Arrotolate il composto nella carta forno e mettetelo in frigo!

Finito!

Quando lo vorrete mangiare a fette spesse potrete guarnirlo con: cioccolata fondente sciolta,

panna zuccherata o panna acidulata mescolata a zucchero a velo!

Non vi rivelerò il contenuto calorico del tronchetto (che è veramente devastante), ma non vi sembra un’opera d’arte?

Ah… non ho fatto in tempo a fare la foto… troppo buono!

Chiacchiere del lunedì

… del Natale e delle altre feste comandate

“In un soffio siamo già a Natale”, “ormai manca poco al Natale”, “da qui a Natale é un momento”… Ma lo avvertite anche voi o è una nostra impressione che i tempi tendono a restringersi? Non vi ricordate quando invece i tempi si allargavano, quando ad ogni stagione si dava l’occasione di dilatarsi? L’estate maestosa e con la sua lenta e dolce fine, l’autunno con un po’ di melanconia e le prime nebbie, l’inverno con il suo desiderio di intimità e calore e  infine l’esplosione della primavera… Sempre più le nostre stagioni sono scandite invece dal marketing e dalla necessità di essere i primi a catturare l’attenzione del cliente (sfruttando per altro anche tradizioni che proprio non ci appartengono come Halloween e San Valentino!)…

Che sfinimento! Questi non sono i ritmi naturali!

– Basta! Appena sono entrata nel supermercato oggi e ho visto le prime decorazioni di Natale mi è venuto il mal di pancia. È possibile che ogni anno si cominci sempre prima con l’ipocrita serenata del dolce Natale?

– Non dirmi niente sui tempi del Natale e sul fatto che ogni anno la pubblicità del panettone arrivi sempre prima, per favore! I miei figli mi chiamano il Grinch! Non amo questo periodo dell’anno, preferisco il tempo delle castagne.

– Già è vero, ora non è tempo di castagne? Ridateci l’autunno, ancora ci sono le foglie rosse sugli alberi e già vedo sugli scaffali i primi babbo natale che mi guardano sornioni.

– … e della renna gigante, che fa già bella mostra di sé, che ne pensi? Inoltre da qui a Natale devo fare un miliardo di cose, e se mi fermo un attimo a pensare… il tempo per farle tutte davvero c’é! Natale non é domani.

– L’attesa del Natale è essenziale, ma per mantenerla viva e desiderata, come l’aria di  festa descritta dal Leopardi nel Sabato del villaggio, occorre viverla in un tempo breve ma intenso. Altrimenti quando arriviamo al sospirato 25 dicembre del panettone, delle lucine e di tutto quanto luccica e che ci vuol far commuovere non ne possiamo più e abbiamo già esaurito tutte le nostre emozioni.

Sono d’accordo! Riprendiamoci i nostri ritmi, aspettiamo che cadano le foglie, avviamoci verso l’inverno con passo lieve, restituiamo significato all’attesa del Natale!