Italiani che non si arrendono

Ci sono giovani italiani che non si arrendono alla crisi.

VenerdÌ ne ho incontrate due, Adriana ed Enrica, vengono da Catania  ed erano presenti al Blogfest 2014 Festa della Rete di Rimini. Nell’incontro Re-fashion quando la moda diventa sostenibile, e lavora per la salvaguardia del pianeta e delle minoranze, ci hanno presentato un modo assolutamente originale per riciclare le scorze di arance e limoni.

imagesLe due ragazze infatti attraverso le nano tecnologie sono riuscite ad estrarre dagli scarti degli agrumi la cellulosa per poi crearci un tessuto. Un tessuto che hanno brevettato per capi d’abbigliamento strepitosi perché oltre ad essere ecosostenibile, bello e duttile ha anche il dono di arricchire la nostra pelle con una buona dose di vitamina A E e C. Il tessuto infatti  di arance è un tessuto lucido tipo viscosa e sarà in grado di rilasciare gli oli essenziali degli agrumi.

Con il progetto Orange Fiber addio sensi di colpa, avremo la possibilità di acquistare abiti completamente,  biodegradabili rispettosi dell’ambiente ecosostenibili, nati da scarti  e, tuttavia, benefici per la nostra salute.

 

 

La Piazza dei Mestieri

piazza dei mestieri Esiste in Italia un luogo in cui l’obiettivo finale è quello di creare un punto di aggregazione dei giovani in cui si può sperimentare un positivo approccio alla realtà. Non è una scuola, non è un’ accademia, è un posto dove si cerca veramente di sviluppare il potenziale dei ragazzi in un’età che va dall’adolescenza alla vita adulta.

Si tratta della Piazza dei Mestieri che si rivolge ai giovani dai 14 ai 20 anni, una fascia di età delicata formata da ragazzi che spesso senza neppure accorgersene, allontanandosi dalla scuola regolare, si trovano in una posizione che più facilmente li porta a scivolare verso forme di esclusione sociale. Sono quei ragazzi rassegnati, esitanti, in una parola “difficili”, che si sentono soli, non amati, inadatti. Qui ancor prima di imparare un mestiere si lavora per recuperare il valore della loro persona, si insegna loro ad autoaffermarsi, a dire “io” in modo che le cose che li circondano riprendano interesse e valore.

Il progetto nato a Torino, e per ora esportato solo a Catania, è vincente. Una massa sempre maggiore di ragazzini viene attirata da questa struttura che non solo li accompagna negli anni formativi, ma che non li abbandona dopo, aiutandoli ad entrare nel mondo del lavoro.

Ispirandosi alle piazze che fanno parte della tradizione storica italiana, nella Piazza dei Mestieri ciò che accade è la trasmissione del sapere, del mestiere, delle capacità, delle abilità. Un luogo in cui avviene quasi magicamente uno scambio proficuo di idee e un confronto fra di esse.cuochi

Sotto l’imperativo di valorizzare i talenti, grazie anche all’introduzione dell’arte, della musica e del gusto, i ragazzi che frequentano i corsi di formazione qui erogati, vengono rieducati a una vita responsabile, sollecitati ad impegnarsi e ad essere liberi.

Gli insegnamenti sono gratuiti e accompagnati anche da numerose borse di studio, si frequenta la scuola e si lavora (al ristorante; al pub, dove si produce anche la birra; nella pasticceria, che sforna tonnellate di cioccolato). Ogni anno sono circa 200 (nella sola struttura torinese) i ragazzi che concludono il ciclo di studi e formazione, di cui il 90% trova lavoro nel campo in cui si è specializzato, grazie anche alla collaborazione non solo di grandi industrie, ma anche della struttura portante dell’economia italiana: le aziende artigiane di piccole e medie dimensioni, che qui reclutano lavoratori capaci ed entusiasti.

Luogo di progettazione, di formazione, di accoglienza, di supporto scolastico, ma anche di aggregazione, di attività musicali, teatrali e cinematografiche, Piazza dei Mestieri è una realtà tutta italiana, un altro modo di aiutare i giovani a trovare la propria strada.