Donne sulle frontiere

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Scena del film Borders regia Apolline Traore

Frontières ! Mentre in Italia infuriava la campagna elettorale, tutta giocata sulla paura del migrante e del diverso, condita anche con stereotipi beoti sull’Africa, ho visto un film Burkinabé e francese, proprio con questo titolo. Narra la storia di quattro  donne che si trovano a viaggiare in Africa Occidentale attraversando Mali, Burkima Faso e Benin per arrivare in Nigeria dove devono vendere o comprare qualcosa . Sono alcune delle tante donne africane che viaggiano via terra, su autobus traballanti, cariche delle loro mercanzie, anima di un commercio e di una mobilità regionale che stanno alla base di un’attitudine alla migrazione economica tipica questa regione. Donne che trovano ostacoli incredibili: corruzione, violenze, furti e chi più ne ha più ne metta. Ciò nonostante, affrontano viaggi allucinanti per sfamare le loro famiglie, per mandare i figli a studiare. Viaggiano in una regione (l’ECOWAS) che è anche una unione doganale, ove le persone dovrebbero muoversi senza intoppi : come in Europa. Eppure doganieri e poliziotti corrotti e briganti di ogni tipo rendono la loro libera circolazione una pura teoria. Si deve pagare ovunque, in ogni forma, per passare. E loro vanno avanti, attraversando i paesaggi del Sahel, coi suoi baobab, o le città caotiche di quell’africa urbana, così carica di umanità e storie.

Ci mostrano alcune cose, queste donne. Primo, che la migrazione africana resta soprattutto in africa. Secondo, che queste africane sono imprenditrici impavide e formidabili, lavoratrici incredibili, al di là dell’immagine prevalente da noi di un’Africa sfaticata (una delle cose più sbagliare che si possano immaginare). Terzo, che la nostra Unione Europea, con le sue vere (perché effettive) circolazioni di persone, merci e capitali, e’ una gran bella cosa da tenere stretta stretta, per non ritrovarsi in un Europa arretrata di decenni, con l’Italia ai margini di una delle tante provincie del mondo.

Bill Gates e l’Omniprocessor

OmniprocessorMa stavolta non si tratta di processori per computers!

La Fondazione Bill e Melinda Gates, infatti, nel 2011 istituì un premio per coloro che avrebbero ripensato in modo critico e funzionale al problema della… toilette. Infatti il programma promosso, che spronava le maggiori università in tutto il mondo e un notevole numero di industrie private, a presentare progetti che servissero a migliorare le condizioni di vita di circa due miliardi e mezzo di persone che non hanno la possibilità di accedere a servizi igienici-sanitari efficienti, si chiamava REINVENT THE TOILET CHALLENGE GRANTS.

La sfida era quella di creare un dispositivo che avesse i seguenti requisiti:

• rimuovere gli agenti patogeni dai rifiuti umani e recuperare risorse preziose come l’energia, l’acqua pulita e sostanze nutritive.
• operare “off the grid”, senza cioè collegamenti con l’acqua (la cosa più semplice infatti è riversare i rifiuti nel più vicino fiume o lago o mare), fogna, o linee elettriche.
• costare meno di 5 centesimi per utente al giorno.
• promuovere esercizi igienico-sanitari sostenibili e finanziariamente redditizi e creare aziende che operino negli ambienti urbani poveri.
• che si tratti di un prodotto ispiratore, di nuova generazione che tutti vorranno utilizzare.

A distanza di 4 anni Bill Gates nel Novembre del 2014 ha presentato l’Omniprocessor, un impianto di riciclaggio innovativo realizzato dalla Janicki Bioenergy, di Seattle, che converte i rifiuti organici umani in acqua potabile ed energia.

Le cifre sono notevoli. Il sistema può trattare i rifiuti di 100.000 persone producendo 86.000 litri di acqua potabile al giorno, ma la cosa stupefacente è che si auto alimenta, producendo nel contempo l’energia di cui ha bisogno.

Il progetto pilota sarà realizzato in Senegal a Dakar. Se tutto funzionerà per il meglio questa macchina potrà contribuire a risolvere un problema che costa la vita a più di 700.000 bambini ogni anno. Chissà se come Bill Gates riusciranno presto a bere un bicchiere di acqua perfettamente potabile e pulita!