Anni or sono, quando i miei figli erano davvero piccoli e ci divertivamo a guardare insieme i cartoni, mi capitò di vedere un lungometraggio animato che da allora (e parlo di oltre dieci anni) è rimasto impresso nella memoria come uno dei più poetici e struggenti prodotti mai visti. Il titolo era Il castello errante di Howl, e solo parecchio tempo dopo scoprii che il geniale autore di questo gioiello era un giapponese di nome Hayao Miyazaki e che insieme al regista Isao Takahata aveva realizzato tanti altri lungometraggi come questo, primo fra tutti La città incantata (Orso d’oro a Berlino nel 2002 e Oscar come miglior film di animazione nel 2003), e ancora, Porco rosso, Si alza il vento solo per citare i più conosciuti in Italia.
Niente a che vedere con i film Disney, prodotti perfetti creati per fare cassetta, gli anime (termine giapponese che si applica a questo tipo di cartoni) creati dallo Studio Ghibli – così si chiama la casa di produzione fondata dai due Maestri – sono veri e propri gioielli artistici, ponti fra la sensibilità orientale e il pragmatismo occidentale.
In molti film disegnati da Miyazaki la visione del mondo, il senso di divertimento infantile, su cui incombe la malinconia degli adulti, e la gioiosa, serena attenzione alla stranezza visiva e la bellezza senza parole, potevano essere realizzati solo in Giappone. Mondi paralleli, sospesi fra la magia e la tradizione, figure che si rifanno alla mitologia giapponese si confondo e fanno da sfondo a storie di una profonda poesia e complessità. Il bene e il male, il cui confine non è sempre così definito in quanto i personaggi hanno la capacità di cambiare, il grande rispetto e affetto per il mondo dei bambini e per quello degli anziani (di stampo decisamente nipponico, dimenticato nel nostro frenetico mondo), l’idea che la terra non sia stata creata esclusivamente per gli uomini, ma per ogni specie vivente, tutti questi sono temi ricorrenti nelle opere di Myiazaki. Un poeta e un artista (non per nulla Miyazaki ha ricevuto nel 2005 il Leone d’Oro alla carriera del 62° Festival del Cinema di Venezia) al quale dal 4 ottobre fino al 1° marzo 2015 è dedicata una mostra al Musée d’Art Ludique di Parigi in cui sono esposti 1300 schizzi preparatori dello Studio Ghibli. Per la prima volta il grande pubblico potrà ammirare i Layout di 30 anni di attività dello Studio, la genesi di quei cartoni che in tanti amiamo e la dimensione artistica all’origine di queste opere.
Vedete come siete brave a scovare e far conoscere questa arte sconosciuta ai più?
(Ma dove le troviamo due come voi?)
Grazie, come sempre
sei sempre cara ormai fai parte del team