
Se Dio vuole, i diritti umani sono popolari con tanta gente. La moglie, invidiatissima, di George Clooney è una avvocatessa specializzata proprio in questo campo. Una persona così interessante da essersi accaparrata lo scapolo d’oro del nostro tempo. Le star del cinema, poi, si fanno in quattro per proteggere i diritti e le vite di comunità marginalizzate ai quattro angoli del pianeta. Compreso il bel George, col suo impegno in Sudan.
Organizzazioni come Human Rights Watch non sono mai state così autorevoli col pubblico. Proprio quest’ultima ha celebrato con la sua cena annuale di autofinanziamento, pochi giorni fa a Londra, la meravigliosa figura di un sacerdote cristiano, padre Kinvi, che ha salvato moltissimi musulmani dalla vendetta delle milizie cristiane in Repubblica Centrafricana, mettendo continuamente a rischio la propria vita. Alla cena, che si è tenuta nel Victoria and Albert Museum, sono state battute in asta opere di Damien Hirst e di Jeff Koons. Arte e mondanità unite per i diritti umani. Tutto serve per promuovere l’unico vero baluardo a ogni forma di barbarie.
Diritti, coscienze e responsabilità umane contro le discriminazioni anche razziali possono vincere?
Ora sono tempi difficili anche in Italia e si è seminato male o solo gramigna, tanto che ringrazio Italianitransito per darmi l’opportunità’ di riflettere e ricordare un personaggio a me vicino, Lord Yehudi Menuhin che scriveva “l’arte per eccellenza libera e spontanea, diviene l’occasione ideale per l’incontro con altri modi di essere, e diventa linguaggio universale, strumento di civiltà’ e integrazione tra i popoli”.
Auguri a Tutti Noi!
Bellissimo post!