Mecenati precursori della storia dell’arte

Gertrude Vanderbit Whitney
Gertrude Vanderbit Whitney

I mecenati sono imprevedibili. In questi giorni si dibatte a Ginevra sull’opportunità di accettare la donazione del signor Jean Claude Gandur, che vorrebbe collocare le sue importanti collezioni di arte antica e moderna presso il Museo di Arte e Storia di Ginevra, offrendo 40 milioni di franchi per sostenere l’ampliamento e il rinnovamento del museo. Qualcosa del genere accadde nel 1918 a New York, con un esito carico di conseguenze. La scultrice e magnate Gertrude Vanderbilt Whitney voleva donare 500 opere di arte americana al Metropolitan Museum, che rifiutò l’offerta. Così creò quello che sarebbe divenuto il Whitney Museum, che fu inaugurato nel 1931.

Da quel momento il Whitney è divenuto un luogo dedicato alla storia dell’arte americana ma anche l’istituzione che attraverso mostre e acquisizioni, promuove artisti viventi .

imagesOggi il Whitney Museum ha subito una nuova trasformazione, e il nostro più grande architetto, Renzo Piano, è stato invitato a progettare un nuovo museo in grado di ospitare al meglio la grande collezione, passata nel frattempo da 500 a 21.000 pezzi.

L’invito a Renzo Piano è stato fatto nel 2004 e da poco più di un mese si è aperta la nuova sede.images

Il nuovo museo si trova ora nel Meatpacking District, la zona dove si trovano i mattatoi e il mercato di carni della città. L’edificio si affaccia da un lato sul fiume Hudson e dall’altro sul termine della High Line, una linea ferroviaria elevata ormai in disuso trasformata in un camminamento pedonale.

Dovendo tradurre in immagine l’edificio Renzo Piano ha scritto è una grande fabbrica, sollevata da terra, che da un lato guarda verso l’acqua e dall’altro verso la città”. Otto piani, a sud gli spazi espositivi a nord gli uffici: all’interno anche un teatro e spazi dedicati a laboratori educativi.

Sul lato est del museo si vedono i diversi piani “come in uno ziggurat che degradano verso la High Line e Washington street mentre la massa dell’edificio aumenta verso il fiume Hudson. Ogni piano ad est, si affaccia su una terrazza che si può utilizzare come sala espositiva all’aperto. L’edificio è rivestito d’acciaio in correlazione con il quartiere costituito per lo più da edifici industriali in mattoni e metallo, per gli interni invece è stato scelto il cemento a vista.

Io sono tra coloro che ancora non hanno visto il nuovo museo Whitney ma che hanno potuto avere tra le mani il catalogo di Renzo Piano. Ho apprezzato molto la scelta di farlo in italiano-inglese, un gesto di rispetto per la nostra identità culturale. Si, perché l’Italia merita rispetto in campo culturale ma a volte sembra distratta. Fatemi fare un esempio: che ne è della lingua italiana nella nostra famosa Biennale di Venezia e dove sono stati rilegati i nostri artisti? Sono nel canalino di coda dell’ Arsenale e con questo abbiamo detto tutto.

Pubblicato da italianintransito

Storica per amore dei fatti, accanita lettrice per passione, scrittrice a tempo perso. Il blog è una finestra sul mondo, un modo per far sentire la propria voce da un luogo non lontano geograficamente, ma distante anni luce dal mio passato. Condivido ciò che scopro e ciò che so cercando di non perdere mai l'entusiasmo per quello che vedo.

3 pensieri riguardo “Mecenati precursori della storia dell’arte

  1. a proposito di nuovi edifici, se non lo avete ancora fatto, vi invito a visitare la Fondazione Louis Vitton a Parigi, Bois de Boulogne. L’ho apprezzata di recente nel mio ultimo viaggio a parigi, è trasparente, enorme e gioca con l’acqua, sembra una grande nave …ed è molto bella anche all’interno. desidererei un vostro commento!
    Un abbraccio dalla cotè italienne!

  2. Ho visto questo post solo oggi, peccato.
    Interessantissime le notizie sul Whitney Museum.
    Io , che sono attaccatissima alle linee classiche , quando incontro le opere di geni come Renzo Piano , moderne o addirittura avveniristiche, vado in brodo di giuggiole…..
    Grazie!

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