Un buon numero di senatori italiani ha salvato dall’accusa di incitazione all’odio razziale un loro collega che ha dato dell’orango a una stimata signora, anche lei italiana, medico ed ex ministro della Repubblica, dalle origini africane. Erano, questi salvatori improvvidi, eletti un po’ in tutti i partiti dello spettro politico. Forse un orango delle foreste di Sumatra (gli oranghi vivono tra Malesia e Indonesia), ma sicuramente anche un gorilla dei monti Virunga, che invece sono a cavallo fra Uganda e Congo, si comporterebbero in maniera più seria e rispettosa dei propri simili. Non sarà mica che dobbiamo spedire quel senatore in una giungla, per fargli appredere la buona creanza?