La settimana che si è chiusa ha rivelato senza ombra di dubbio che ci stiamo avviando verso un “mondo più stretto” di quello che speravamo di vedere.
Più stretto in tutti i sensi: stretto di vedute, stretto di intelligenza, di comprensione. Stretti sono diventati i confini, gli spostamenti, le economie.
L’abdicazione degli Stati Uniti a tutti i suoi ideali di democrazia e accoglienza ha ampiamente dimostrato che i nuovi governi hanno dato risposte vecchie, già viste, già fallite a problemi nuovi che è necessario risolvere da nuovi punti di vista. Risposte che forse sul breve periodo possono sembrare geniali, ma che si ritorceranno contro chi le ha proposte. Con cocciutaggine inaudita, in nome di fumose presunzioni di superiorità sono state prese decisioni che ledono l’intera umanità, ignorando dati di fatto acquisiti ma soprattutto, le persone, privilegiando sempre e comunque gli interessi di chi privilegiato lo è già.
Dare il via alla costruzione di muri ed oleodotti, vietare l’ingresso in quella che si supponeva essere la democrazia più grande del mondo, accogliere il disegno di legge sulla depenalizzazione delle violenze domestiche tramutandole in “illecito amministrativo” sono solo la punta dell’iceberg dell’ottundimento generale. E c’è ancora chi applaude all’avvento degli “uomini forti”, determinati, che a volte nella storia sono necessari…
L’impressione è che stiamo tutti correndo verso il punto di non ritorno, non solo senza capire, ma anche cantando (vecchie canzoni naturalmente). Mi rifiuto di pensare che davvero vogliamo un mondo come quello che si sta preparando. Nel nostro piccolo non possiamo che esprimere un grido di dolore, nella speranza che le coscienze si sveglino dal torpore che le avvolge. Svegliamoci. Non ci si può affidare all’impegno di pochi, è necessario che tutti agiamo, nel nostro piccolo, per sconfiggere questa pochezza d’animo, di intelligenza, di comprensione e di compassione.
Sono d’accordissimo con l analisi. Ma bisogna dire di più: Negli USA è stato eletto un fascista, e potrebbero fascistizzarsi le istituzioni. Però i check and balances americani hanno sempre funzionato e potrebbero funzionare anche stavolta. Penso pero che assumere toni apocalittici sia fuorviante. Per parlare con le persone che non fanno la stessa analisi bisogna riconoscere che di muri ce ne erano già ( compreso quello con il Messico) che anche durante l amministrazione Obama i migranti morivano alla frontiera, le guerre finanziate dallo zio san non sono cessate. Se fosse stato ratificato il Ttip ( naufragato per i no francotedeschi) l Europa sarebba stata invasa dai prodotti e dalle multinazionali americane più di quanto non lo sia adesso. In poche parole: bisogna avere il coraggio di assumere posizioni antimperialiste per mandare via Trump ma anche gli altri potenti della terra. Contro ogni fascismo