
Quando la lettura ha acquistato un carattere privato, personale che ha consentito di aprire una finestra sul mondo e di scoprire cosa accade oltre l’orizzonte quotidiano? Quando abbiamo permesso il dilagare di grandi mondi e di grandi storie all’interno delle private mura di casa, fino dentro l’anima? Quando la lettura si è tramutata da dovere in puro piacere?
Questa lenta rivoluzione si è svolta nel silenzio delle case e delle scuole senza clamore e senza lotta durante tutto il diciannovesimo secolo. Proprio nell’Ottocento infatti la lettura grazie alla diffusione della stampa e alla reperibilità del prodotto “libro” accompagna e scandisce ogni momento della vita. Non solo, con una maggiore alfabetizzazione, finalmente è consentito a molti di accedere a scritti, lettere di carattere personale che in precedenza potevano essere accessibili solo attraverso un tramite.
La lettura prende forme differenti, generando reazioni e umori che variano dalla gioia al dolore, dall’interesse al rifiuto, dalla malinconia alla felicità. Esce dalle aule si svolge ovunque: seduti in poltrona, sulle rive di un lago, davanti a un caffè, sempre suscitando nuove emozioni, che si tratti della lettura delle parole della Bibbia o dei romanzi che offrono distrazione o riflessione.
A testimoniare questa rivoluzione silenziosa alla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate, nel Cantone Ticino, si è aperta a fine ottobre una mostra singolare, che durerà fino al 24 gennaio: Leggere, leggere, leggere! Libri, giornali e lettere nella pittura dell’Ottocento. Qui il curatore Matteo Bianchi ha raccolto una serie di dipinti individuati sia nei musei sia nelle collezioni private che raccontano il divenire della lettura una occupazione personale e privata. Fra tutte le opere esposte spiccano quelle del pittore elvetico Albert Anker che offre “una galleria indimenticabile di tipi umani: scolari, ragazze che si pettinano o lavorano a maglia e intanto leggono, bambini che si affacciano con sguardi incuriositi al foglio stampato, segretari comunali concentrati nel confronto con documenti ufficiali, ma anche anziani che leggono la Bibbia o il giornale”.
Una dimensione umana particolare e privata della lettura che viene sviluppata attraverso una copiosa carrellata di opere di artisti svizzeri e italiani dell’Ottocento, che spaziano dalla necessità dell’istruzione al piacere del testo.