Un parco letterario per Hermann Hesse

Casa rossa“Era passata la mezzanotte e Klingsor, di ritorno da un suo giro notturno, stava sul piccolo balcone in pietra del suo studio. Al di sotto di lui si sprofondava a picco il vecchio giardino pensile, un groviglio pieno d’ombra di fitte vette d’alberi, palme, cedri, castagni fiori di Giuda, faggi sanguigni, eucaliptus allacciati da piante rampicanti, liane e glicine. Al di sopra degli alberi splendevano come pallidi specchi le grandi foglie metalliche delle magnolie, e tra il fogliame i giganteschi fiori bianchi come neve, dischiusi a metà, grandi come teste umane, lividi come la luna e l’avorio, dai quali, penetrante ed alato emanava un acuto profumo di limone”.

Il pezzo è tratto da uno dei romanzi bervi più autobiografici di Herman Hesse, sconosciuto ai più, scritto nel 1920, L’ultima estate di Klingsor. Chissà se Herman Hesse vedeva e sentiva ciò che è qui descritto, dalla sua abitazione di allora, Casa Camuzzi a Montagnola, in Canton Ticino, nel sud della Svizzera. Certo è che quando nel 1932 si trasferì, sempre a Montagnola, nella Casa Rossa, una villa fatta costruire appositamente per lui dal ricco amico zurighese Hans Bodmer, essa rispondeva ad alcune sue basilari necessità.

hesse in giardino

 

Innanzitutto la possibilità di coltivare il giardino, sua grande passione; luoghi abbastanza arieggiati e luminosi per poter scrivere, certo, ma anche dipingere. Un impianto di riscaldamento che alleviasse i dolori dovuti all’artrosi e infine l’esistenza di due appartamenti separati uno per lui e uno per la sua terza moglie Ninon. Il giardino di questa abitazione era un luogo privilegiato e profondamente amato dal premio Noel, e proprio parte di questo giardino viene oggi minacciata da un progetto immobiliare che prevede la costruzione di 9 ville e una palazzina nell’area del parco sottostante la costruzione.

casa rossa 2

Naturalmente si sono levate potenti opposizioni contro la licenza edilizia che il Municipio di Collina d’Oro aveva accordato, oltre ad una petizione, è stata addirittura presentata una mozione per creare il “Parco letterario Hermann Hesse” accorpando Casa Camuzzi, che ospita già il museo Hermann Hesse, e la Casa rossa con il suo giardino e le pertinenze.

 

Tutto ciò per fare in modo che la letteratura non rimanga solo “il viaggio di chi non può prendere un treno”, come diceva Francis de Croisset, ma che sia viva attorno a noi nella memoria degli autori che preferiamo.