Facile come bere un bicchiere d’acqua

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Viviamo un’epoca in cui ci viene chiesto di imparare cose sempre più complesse. La fregatura pero è che la complessità  è celata dietro una parvenza di semplicità che inganna. Al primo posto metterei tutte le innovazioni tecnologiche come telefonini, computer e adesso anche stampanti in 3d. Facili da usare al primo approccio, ma assolutamente difficili da capire nel loro pieno funzionamento.

Ora ci si mette anche la ricerca medica, soprattutto quella che si occupa di alimentazione. Veramente fatichiamo a distinguere e a comprendere appieno cosa sia giusto e sbagliato. E anche quando ci sembra di discernere qualcosa, di primo acchito, dopo un po’ di tempo ci sentiamo di nuovo persi.  Prova ne è per me quel libro best seller scritto da Giulia Enders “L’intestino felice”, che spiega il funzionamento del nostro corpo con un approccio molto simpatico e leggero. Dopo averlo letto ero ancor più confusa di prima.imgres-1

Occorre stare al passo con i cambiamenti, con le scoperte e col progresso scientifico. È importante farlo, ma non è sempre cosi facile e scontato. A volte vorresti tornare indietro e affidarti a quelle massime e quei detti, che in passato ogni  famiglia aveva e che assumevano l’aspetto di verità immutabili ed eterne come: “mangia la carne rossa che ti fa sangue!” oppure “Chi canta a tavola o a letto è un matto perfetto”.

Chiacchiere del lunedì

Delphine Boël, The Golden Rule blabla
Delphine Boël, The Golden Rule blabla

In casa mia la scorsa settimana è entrato per la prima volta il braccialetto per restare in forma. L’oggetto, tenuto per sempre al polso, mi dà indicazioni utili alla mia vita: mi dice se ho mangiato in modo moderato, come sta il cuore, se devo fare più attività sportiva e infine se le ore concesse al sonno ristoratore sono state sufficienti. Me lo metto al polso e mentre lo faccio mi domando se quel laccio è più simile a una manetta o a uno spirito guida che mi porterà alla salvezza.

images (2)Sul venerdì di Repubblica leggo che in Giappone finalmente sarà messo in vendita il reggiseno che si slaccerà solo quando la donna che lo veste sarà veramente innamorata (Silvio Piersanti, “Il reggiseno giapponese che scatta solo se c’è l’amore vero” Il venerdì de La Repubblica), di cui abbiamo parlato qualche settimana fa. Diabolico: ci metteranno dei sensori nella coppe che saranno in grado di individuare i cambiamenti dei ritmi cardiaci. Ma, sentite bene, il sensore è così intelligente che saprà distinguere se questi cambiamenti del cuore sono causati da sforzi, da sport o dall’incontro con il vero amore.

L’attacco al corpo e alla mente dell’essere umano è stato sferrato. Il computer saprà di noi più di quanto noi siamo in grado di percepire. Prevedo che accadrà cosa mi è successo con il navigatore della macchina: ora non posso più farne a meno dal momento che mi ha reso la vita più semplice, inoltre arrivo prima ovunque e più velocemente. E poi è inutile negarlo: usandolo ho perso il mio sesto senso, la capacità di orientarmi e un po’ di memoria. Come potrei adesso tenere a mente tutte le indicazioni chieste a passanti? O ancora, ditemi quanti di voi ricordano a memoria i numeri di telefono o le dosi per i dolci?

Il computer sempre di più diventerà la mia sfera di cristallo, e presto con un semplice clic saprò un sacco di cose su di me. Ma in cambio cosa cederò e cosa riceverò?

Guardo meglio quel braccialetto: un aggeggio tecnologico, un attentato alle mie capacità. Così decido di rimandare: lo indosserò il prossimo lunedì

Per ora, buona settimana