Ma tu hai buon naso?

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Ficcare il naso in qualche cosa è quello che ho fatto l’altro giorno, entrando a Parigi in un’ edicola. Avevo un po’ di tempo e mi divertivo a vedere i titoli e le copertine dei giornali. E’ stato a quel punto che mi sono  imbattuta in Nez, il primo numero di una rivista con un bel naso ritagliato sulla copertina sotto alla scritta:  rivista olfattiva/società/scienze / arte/ cultura / profumo.couverture-nez-1-detoure-850

Mi sono ritrovata a sfogliarla rapidamente e sono subito stata attirata da due articoli:  Itinerario di un odore” che indaga come le informazioni arrivano al cervello e “La memoria dell’odorare”, dove si racconta come gli odori, al pari di tutte le nostre esperienze sensoriali, diventano compagni delle nostre esperienze . L’articolo si domanda che ruolo giochino gli odori nel far riemergere le emozioni.  Mentre continuavo a sbirciare questa bella rivista, dall’elegante formato cartonato,  il tempo passava e rischiavo di perdere il treno. Volevo saperne di più:  così mi sono decisa ad acquistarla ( il prezzo non è certo basso: 19,90 euro). Mi sono incuriosita leggendo la storia dei profumi francesi nati nel dopoguerra e ho scoperto che il profumo Vent Vert fu creato da Germaine Cellier la prima donna profumiera del dopoguerra. Vi ho anche letto che il profumo Miss Dior fu presentato nel 1947 in un flacone a forma di anfora in cristallo di Baccarat realizzato solo in 300 esemplari.  Ci sono tanti spunti per chi è interessato o curioso di tutto ciò che attiene al naso. Anche una citazione di Salvator Dali  Dei cinque sensi, l’olfatto è indiscutibilmente colui che dona la meglio idea dell’immortalità”.

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Ernesto Neto,2007

Alla fine sono soddisfatta di aver scoperto questa rivista; non sono una estimatrice di profumi e anzi non ne capisco molto, ma tutto ciò che gira attorno ad un senso è affascinante e apre le porte a mille altri percorsi mentali che, ahimè, come sempre, mi riconducono all’arte contemporanea. In modo particolare mi fa ricordare  la prima volta che ho visto il lavoro dell’artista brasiliano Ernesto Neto: era una stanza dal cui soffitto pendevano una serie di reti colorate piene di diverse spezie.  Bellissimo. Non so cosa mi attrasse di più se la forma a goccia delle reti , i colori delle spezie o i forti odori che emanavano. Certo quel giorno il mio naso e i miei occhi mi fecero fare una gran bella esperienza.

Pasqua per mostre. In Italia, Città di Castello. In Svizzera, Basilea (NOW ALSO IN ENGLISH)

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Fondazione Alberto Burri, Città di Castello

Si avvicinano le brevi vacanze di Pasqua, ottime per le gite fuori porta. Per chi è in Italia consiglio una mostra aperta in questi giorni alla fondazione Palazzo Albizzini, di Città di Castello, initolata: Burri – cento anni. La mostra è stata organizzata per le celebrazioni del Centenario della nascita di Alberto Burri.

Alberto Burri è stato l’artista italiano per eccellenza del ventesimo secolo. E’ lui che ci rappresenta all’estero, nelle grandi collezioni di arte del secolo passato. Pioniere, dopo l’ultima guerra mondiale, di un nuovo linguaggio visivo – chiamata arte informale, a livello internazionale – ha saputo guidare la sua opera verso una nuova vera e propria rivoluzione formale. Con lui la materia più povera, come i sacchi, le plastiche, il legno, ha parlato con la stessa autenticità e splendore con cui il marmo e le forme degli antichi parlano ancora ad ogni tempo.

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Alberto Burri, Rosso plastica, 1963

Chi invece è in Svizzera prenda tutto il giorno e vada a visitare due mostre in corso a Basilea, la prima dedicata a Paul Gauguin e la seconda non meno interessante e curiosa nel taglio curatoriale – all‘odore dell’arte. Paul Gauguin viene presentato, attraverso cinquanta opere, presso la bellissima Fondazione Bayler. L‘occasione è di quelle da non mancare anche perchè in mostra ci sono opere bellissime che, nelle sale disegnate a stretto contatto con la natura da Renzo Piano, regalano un viaggio in un paradiso perduto.

Paul Gauguin, racconti barbari,1902
Paul Gauguin, Racconti barbari,1902

Si continua al museo Tinguely dove non sono mai mancate l’ironia e la beffa. Qui fino, al 17 maggio, sarà possibile vistare una mostra dedicata all’olfatto. Quali artisti hanno usato l’odore come materia per il proprio lavoro? lo scoprirete e vedrete, tra le altre, opere di Marcel Duchamp, Ernesto Neto e del nostro immancabile Piero Manzoni.

 

 

 

 

ENGLISH VERSION

The short but anticipated Easter holiday is drawing in, presenting wonderful occasions for weekend trips. For those living in Italy, I suggest a vernissage that recently opened at the Palazzo Albizzini Foundation, in Città di Castello, Umbria, titled ‘Burri – cento anni’ (Burri – one hundred years). The show was organised for the celebration of one hundred years since the birth of artist Alberto Burri.

Alberto Burri could be described as the quintessential twentieth century Italian artist. It is he who represents our country around the world in the greatest collections of the past century’s art. After World War II, he became an international pioneer of a new visual language, now known as informal art, that lead him and his technique into a true ‘formal revolution’. After being worked by the artist, even the simplest materials such as plastics and wood gained the permanence only comparable to that of the marble worked by the greatest artists that ever lived.

If Umbria is out of hand for the short amount of holiday time, and you are looking for something more local, a day trip to Basel will be enough for you to visit two art shows, one dedicated to the art of Paul Gaugin, and the other to the smell of art, through an interesting and peculiar curatorial experience. Paul Gaugin is presented through fifty beautiful works by the artist, exhibited at the renowned Beyeler Foundation. This occasion is not to be missed, as it gives the opportunity to observe the skilled artist’s work in the setting of Renzo Piano’s 1982 creation, designed to keep nature and art in close contact, providing a voyage in a seemingly lost haven.

The day trip then ends at the Tinguely Museum, where irony and mockery did not go amiss. Here, until May 17, you will be able to take a wonder through the show dedicated entirely to the sense of smell. Which artists used smell as a material in their work? At the Tinguely you will be able to discover this hidden portion of art, amongst works of the great Marcel Duchamp, Ernesto Neto, and our very own Piero Manzoni.

Il Grand Tour dell’arte contemporanea: girare per meglio capire

Per gli appassionati d’arte contemporanea c’è solo un modo per capirne e saperne di più ed è quello di viaggiare e non perdersi gli appuntamenti più importanti che riuniscono, selezionano e presentano tanta arte tutta assieme. E così, se in estate il popolo dell’arte non ha perso l’occasione di andare in Germania a Kassel, a visitare Documenta 13,  ora deve cambiare clima e atmosfere e deve programmare una visita a San Paolo, in Brasile, dove il 25 settembre si aprirà la 29esima Biennale d’Arte.  Questa biennale, tra alti e bassi, è una delle più antiche del mondo (seconda solo alla Biennale di Venezia) perché è nata nel 1962.

E quest’edizione promette bene: sono stati invitati 159 artisti provenienti da 33 paesi diversi che presenteranno in totale 850 opere. Scopo della rassegna, si legge, è quello di  diffondere e far conoscere ad un vasto pubblico l’arte contemporanea. I curatori, Agnaldo Faias e Moacir dos Anjos, hanno infatti pensato di organizzare nel percorso espostitivo anche un programma didattico molto vario, in cui spicca lo spazio denominato le Terrazze: luoghi scelti per organizzare dibattiti, proiezioni, performance e momenti musicali. Le terrazze sono dentro al   padiglione progettato dall’architetto Oscar Niemeyer.

Filo conduttore della biennale sarà il legame dell’arte con la politica, un connubio che – affermano i curatori – non si può separare, perché entrambe interagiscono con la realtà e influiscono sulla percezione che abbiamo del mondo.

Sarà possibile vedere tra i tanti lavori le opere dell’artista cileno Alfredo Jaar ,  del brasiliano Ernesto Neto (una felice scoperta alla Biennale di Venezia del 2001). E poi ci sarà il lavoro di Helio Oiticica, mentre per le riflessioni sull’arte e sul suo essere dentro alla politica  non mancheranno artisti come il cinese Ai Weiwei, e le  Guerrilla Girls (un gruppo di femministe anonime, conosciute solo con le maschere di gorilla, nate a New York nel 1985) . Ci saranno artisti affermati come Nancy Spero, il fotografo americano Nam Goldin, o più giovani come l’australiana Fiona Tan, e il cinese Cao Fei.

Cao Fei

Una biennale come questa ci consente di vedere il panorama artistico mondiale con gli occhi brasiliani.

Chi volesse saperne di più, può consultare il sito www.fbs.org.br