Mummie e scheletri cercano casa

Ci si avvicina alla festa dei morti (2 novembre), per molti ormai dimenticata e sostituita con la festa di Halloween (31 ottobre),  e intanto è di poco la notizia che in Italia le mummie e gli scheletri lasceranno i musei e non saranno  più esposti al pubblico. Ho letto questo articolo su La Stampa di ieri. La questione che si pone è: secondo voi è giusto che nei musei si possano vedere resti umani?

Il museo egizio di Torino intende ritirare dalle esposizioni tutte le mummie entro il 2015, dal momento che considera la loro esposizione poco rispettosa della dignità della natura umana.  La direttrice ha argomentato che si tratta di una decisione consona alla natura del museo, dedicato all’arte antica e non – ha aggiunto – all’antropologia o all’etnologia. Subito le è stato fatto notare che sono proprio questi ultimi musei quelli che per primi, anche se non in Italia, hanno affrontato la questione della dignità di trattamento cui hanno diritto i resti umani.

In effetti, in Italia ci sono certo musei e raccolte dove cadaveri, o loro parti, fanno macabra mostra di sé (qualcuno ha citato persino il museo Lombroso), ma mi sembra che sia sfuggito a tutti il fatto che noi italiani siamo ben abituati a vederli anche nelle chiese e nei santuari, ove le reliquie di questo o quel santo o della tale santa sono oggetto di culto da tempo immemorabile.

Anche nella mia città, a Pistoia, si conserva un frammento osseo  attribuito a S. Jacopo: nel Medio Evo costituiva una tale attrazione, per i pellegrini che percorrevano il cammino compostellano, da risultare un vero e proprio business per la città.

Che sia il momento di rimuovere anche le reliquie?

Chi distrugge i monumenti cancella un po’ di tutti noi…

 È proprio di ieri la notizia che la comunità araba del Mali ha formato una brigata di vigilanza per cercare di  salvaguardare e proteggere i luoghi di culto a Timbuktu dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Si vuole in tutti modi fermare la distruzione dei mausolei Araouane e Cheick-Gasser dalla furia iconoclasta delle correnti estremiste islamiche  salafiti che da giugno ad ora hanno già abbattuto  sette dei sedici mausolei dei santi musulmani.

Convinti che l’istruzione, la conoscenza e il confronto  possano rappresentare la sola strada per fermare questi tragici eventi, vorremmo segnalarvi un convegno che, si terrà il 13-15 luglio prossimo  nella manifestazione dedicata all’archeologia : ArcheoFestival.

Il convegno, organizzato dalla gfondazione dei Musei senesi si terrà a Chianciano Terme (provincia di Siena) e avrà per titolo Mediterraneo: Archeologia tra crisi e conflitti. In questi tre giorni si metteranno a confronto i direttori dei principali musei italiani di archeologia (come il museo Egizio di Torino) e i direttori di musei provenienti dall’Algeria, Siria, Egitto, Libia, sul tema della salvaguardia e difesa dei luoghi archeologici, preda in tempo di guerra di saccheggi e distruzione.

Sempre a Chianciano al Museo Archelogico si apre negli stessi giorni anche la mostra “De Chirico e il ventre dell’archeologo” dove le opere dell’artista saranno visibili vicino ai vasi e ai canopi della collezione del museo.

Per tutte le informazioni potete visitare il sito www.archeofest.it