
Furbi o bischeri?
Siamo in Toscana. Ho letto sabato scorso su La Repubblica la preparazione di una mostra fiorentina che si inaugurerà mercoledì prossimo 16 aprile a Palazzo Panciatichi dedicata ad un presunto quadro di Van Gogh dal titolo “Il fienile protestante”. Il quadro esposto nel 2012 a Recanati aveva già suscitato non poche polemiche, perché è di attribuzione molto incerta.

Ho pensato quindi ad un aspetto che per un toscano è di pragmatica: si tratta di furbi o di bischeri? la questione sembra ancora sub iudice; però emerge che si citano prove improbabili ( tracce di sangue, impronte, capelli dell’artista) e smentite autorevoli, anche in chiave critica. Si capisce bene che la polemica continuerà anche perché – se conferma ci fosse- il valore dell’opera sarebbe molto ingente.
Il toscano già a suo tempo scafato dalle false teste di Modigliani che coinvolsero illustri specialisti ( ma che poi fecero ridere mezzo mondo), è legittimato a chiedersi : ma si tratta di furbi ( coloro che hanno scoperto questo ignoto capolavoro) o di bischeri ( che cercano di gabellare con inidonei mezzi una crosta) ? il Medioevo fiorentino – se volgiamo restare in loco- conosceva gli uni e gli altri: i primi scrisse il Boccaccio sono quelli che hanno la “saviezza” che sanno vivere e cavarsela anche a scapito dei “pecoroni” come Calandrino. gli altri sono i membri dell’illustre famiglia dei Bischeri, che non vollero vendere al Comune le case da demolire per edificare il nuovo Duomo.Subito dopo il complesso bruciò: ed ai Bischeri rimase un pugno di mosche. Ma anche l’attributo che ancora non onorevolmente li ricorda.